Le aule universitarie possono riaprire ma dovrà essere considerata la loro capienza. In alternativa gli Atenei potranno continuare a fare lezioni online. Lo ha precisato il ministro Maria Cristina Messa in un’intervista a La Stampa.
“Nel decreto abbiamo stabilito che tutti gli Atenei, così come le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, possano organizzare le attività in presenza o a distanza contemperando la sicurezza sanitaria con un adeguato ed efficace svolgimento delle attività programmate”.
“Nelle zone gialla e arancione, gli atenei, sentito il Comitato universitario Regionale di riferimento, nei loro piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari prevedono lo svolgimento delle attività prioritariamente in presenza. Anche le università in zona rossa potranno predisporre piani prevedendo lo svolgimento in presenza delle attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio così come delle attività formative rivolte a classi con un ridotto numero di studenti. Indipendentemente dalla collocazione territoriale, invece, le università potranno stabilire nei propri piani, salva una diversa valutazione, lo svolgimento in presenza di altre attività, come gli esami e le sedute di laurea”, spiega.
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Università, le norme da seguire durante le lezioni
Che cosa dovranno fare le università per rispettare le norme in vigore sulla sicurezza sanitaria? “Si seguono le linee guida del ministero della Salute quindi la distanza di un metro, la mascherina da indossare e sarebbe bene che, chi può, facesse tamponi. Ci sono poi disposizioni locali sugli orari che dipendono dai trasporti, però l’impulso che intendiamo dare è di riaprire in base non a percentuali ma in base alla capienza all’interno delle aule. È necessario rispettare il distanziamento, però ogni ateneo è autonomo quindi ognuno definirà le proprie modalità”, risponde Messa.
Università, frequentare in presenza sarà obbligatorio?
Molti studenti fuori sede chiedono spiegazioni. Temono che dalla prossima settimana frequentare in presenza sia obbligatorio. “Non sarà obbligatorio proprio perché abbiamo studenti fuori sede che non possono prendere in affitto un appartamento solo per seguire un mese di lezione quindi i docenti dovranno fare lezione sia in presenza sia in streaming. Purtroppo, non tutti sono bene attrezzati per gestire la doppia modalità in contemporanea, ora gli atenei si organizzeranno”, sottolinea.
E con gli esami e le sedute di laurea che cosa accadrà? “Si potrà seguire la doppia modalità. Abbiamo visto che fare esami scritti a distanza non è funzionale e anche negli esami orali online manca il contatto, quindi per gli esami sono favorevole a una presenza ma gli atenei valuteranno come procedere. Per le lauree triennali la discussione della tesi si basa su elaborati senza una discussione quindi si può anche prevedere una seduta di proclamazione a distanza. Per le lauree magistrali invece è prevista una discussione quindi ci si dovrà organizzare perché avvenga in presenza”, risponde.