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AstraZeneca no, J&J sì: adesso la campagna vaccinale in Italia rischia il collasso


Quando la campagna vaccinale sembrava ormai lanciata verso il raggiungimento dell’immunità di gregge, in Italia scoppia un nuovo caos legato alla somministrazione di AstraZeneca. Ad oggi, riporta Ansa, quasi 26 milioni di italiani devono ancora avere la prima dose di vaccino e altri 13,6 che devono fare il richiamo. Di questi, 900mila hanno avuto la prima dose con Astrazeneca e ora faranno la seconda con Pfizer e Moderna. Ma alla luce della circolare del ministero della Salute che destina AstraZeneca solo agli over 60, rischia di rallentare la campagna vaccinale.

Il governo dal canto suo afferma che “la campagna vaccinale italiana procederà con la stessa intensità di prima”, vista “l’ampia disponibilità” di “oltre 55 milioni di dosi Pfizer e Moderna” tra ora e la fine del terzo trimestre. E le milioni di dosi di Astrazeneca e Johnson e Johnson inutilizzabili? L’Italia rischia di ritrovarsele nei frigoriferi a tempo indeterminato. “Se si fa un piano che poggia su 4 gambe più una che poteva essere Curevac e se poi una di queste gambe viene azzoppata o limitata è chiaro che tutti i piani si rivedono. Non faccio fosche previsioni, sono convinto che a settembre chiudiamo, ma se dovessimo aggiungere un’altra platea, ad esempio 6-15 anni, se Curevac non arriva e se ci sono altri intoppi è chiaro che non ce la faremo”.


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Stando ai numeri forniti da Figliuolo al Cts, entro la fine del mese dovrebbero arrivare ancora 7,2 milioni di dosi di vaccini a mRNA (5,8 di Pfizer e 1,4 di Moderna), ai quali vanno aggiunti i 45 previsti nel terzo trimestre (31 di Pfizer e 14 di Moderna) per un totale di 52,2 milioni. Se poi verrà approvato il siero di Curevac, entro la fine di settembre l’Italia potrà contare su altri 6,5 milioni, per un totale di 58,7 milioni di dosi di vaccini a mRNA. Lo stesso generale, tra l’altro, già il 10 maggio in una nota al Cts aveva segnalato che la quantità di vaccini a mRNA sarebbe stata inferiore alla necessità. “Alla luce del numero di persone già vaccinate e di quello che ha ricevuto la prima dose e che, pertanto, necessità delle seconda – scriveva – sono stati definiti i fabbisogni necessari per ultimare la campagna entro settembre in 73 milioni di dosi a fronte di un previsionale di afflusso di circa 68. in sostanza, il fabbisogno di vaccini a mRNA risulta superiore al previsionale delle forniture”.

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