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Covid: un cocktail di vaccini sarà sicuro?


Se prima ci si chiedeva se fosse convenevole vaccinarsi per raggiungere la tanto attesa immunità di gregge, ormai questo pseudo problema sembra tramontato.

La maggior parte degli italiani, infatti, adulti e giovani sta già provvedendo a farsi vaccinare. Ma ora il dubbio amletico è un altro: quelli che hanno fatto la prima dose con l’AstraZeneca, ormai fuori uso, che faranno per la seconda dose?

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Se somministrano il Pzifer, come presumibile, questo cocktail di vaccini cosa comporterà? Bisogna davvero fidarsi?

“Mix tra vaccini è sicuro e già utilizzato per altre malattie” –  afferma al Corriere della Sera, Fabio Ciciliano, un membro del Cts – “ ovviamente molta attenzione va nel monitorare le reazioni avverse”. Quindi secondo l’ipotesi di Ciciliano non è un problema il miscuglio fra due vaccini differenti. Purché si faccia maggiormente leva sulle possibili complicazioni che un paziente potrebbe eventualmente avere.

Addirittura sostiene che abbia una maggiore efficacia nella produzione di anticorpi l’iniezione con dosi eterologhe inoculate con un intervallo di 9-12 settimane (AstraZeneca-Pfizer), rispetto al protocollo vaccinale ‘omologo’, cioè esclusivamente AstraZeneca o Pfizer.

La paura però c’è e non si può ignorarla

Lo stesso Silvio Garattini, del Mario Negri di Milano, sostiene che probabilmente questa paura è data dalla gente che è disorientata. Del resto il compito della sanità non è solo quello di decidere, ma serve anche spiegare.

Sul nuovo cambiamento su AstraZeneca ”è stata fatta non poca confusione e infatti i cittadini hanno tanti dubbi, giustificati – afferma – a livello di sicurezza però non c’è problema”.

Beh che dire, finora nonostante le avversità e le morti non previste, ci siamo fidati e affidati alla scienza. Perché solo quella al momento pare possa tirarci fuori da questo terribile Covid.

E allora facciamo la nostra piccola parte affinché si possa ra

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ggiungere la tanto ambita immunità di gregge.

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