Ancora una volta si sottolinea il dislivello degli studenti di fronte alla propria formazione pubblica, che dovrebbe essere egualitaria e celebrativa per merito. Ma non è così. Chi nasce in una famiglia svantaggiata, secondo un recente report di Almalaurea, ha più difficoltà nella propria carriera rispetto ad uno studente, della stessa età e con gli stessi titoli, che ha i genitori laureati.
Per lo studio proposto il background socio-economico condiziona non poco le scelte future dei giovani studenti. In particolar modo, è il livello d’istruzione dei genitori che spesso e volentieri influenza il percorso dei figli. La formazione universitaria, quindi, diventa solo una questione ereditaria?
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“Chi ha genitori laureati sarà più agevolato all’università”
Chi proviene da una famiglia con genitori non laureati è più probabile che opti per una laurea triennale rispetto ad un corso a ciclo unico o ad una specializzazione magistrale successiva. Ad esempio i laureati provenienti da famiglie con livelli di istruzione più elevati optano più frequentemente per corsi di laurea magistrale a ciclo unico (qui il 44,2% ha almeno un genitore laureato). Mentre tra i laureati che hanno optato per un percorso “3+2” il dato scende (27,6% per i laureati di primo livello. Invece il 31,4% per i magistrali biennali).
“L’indagine evidenzia quello che si sostiene ormai da molto tempo. – dice Lorenzo Morandi, coordinatore di LINK Coordinamento Universitario, esperto nella materia universitaria – Ovvero che l’accesso all’università e il completamento degli studi sono ancora in gran parte condizionati dalla situazione economica degli studenti. Si rileva infatti che la quota di studenti che provengono da contesti socio-economici sfavoriti è relativamente bassa. Esattamente il 21,9% del totale. Addirittura solo il 15,1% se si prendono in considerazione le lauree a ciclo unico. come medicina e giurisprudenza“.