Palermo punta anche ai luoghi cult della movida palermitana per aumentare la platea dei vaccinati. Per il capoluogo siciliano a breve pub e ristoranti potrebbero diventare importanti alleati alla lotta al Covid-19. Al momento si sta instaurando un confronto tra gli amministratori sanitari e quelli economici. L’obiettivo sarebbe quello di creare un progetto che faccia comodo alle due parti.
“Ci stiamo ragionando. Oggi ne sapremo di più. Patrizia Di Dio, rappresentante di Confcommercio, incontrerà i suoi per capire le loro esigenze“, conferma Costa tra le righe del quotidiano Repubblica. Questa in ordine cronologico sarebbe l’ultima mossa per accelerare la somministrazioni delle dosi, come già accaduto in varie parti del mondo: da Israele, agli Stati Uniti, passando per l’Inghilterra.
Confcommercio e la struttura commissariale sarebbero, in base alle parole di Repubblica, in procinto di firmare un’intesa per rilanciare la campagna vaccinale tra i giovani. Al centro non solo i luoghi della movida di Palermo, ma anche stabilimenti balneari e ristoranti.
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Vaccini nella movida palermitana: l’accordo
L’imperativo resta stanare gli indecisi alla dose, anche tra i giovani. Andando lì, nei luoghi in cui si riuniscono e chiacchierano del più e del meno: pub, ristoranti, pizzerie, gelaterie e stabilimenti balneari. Sono circa cinquemila, secondo l’ultima indagine Unioncamere, le attività che somministrano cibo e bevande nel Palermitano.
I numeri di giovani vaccinati nel capoluogo comunque resta alto. Il 43% dei ragazzi tra i 16 e i 20 anni ha già fatto la prima dose. Mentre una grossa fetta dei 18enni maturandi ha fatto il monodose Johnson & Johnson nelle giornate speciali dedicate a loro. Meno i vaccinati tra i 20 e i 29 anni, con un 39%.