Home

Università, gli atenei dove gli studenti prendono i voti più alti: sorpresa Unipa


Gli atenei italiani dove si prendono i voti di laurea più alti“. A dichiararli è l’ultimo rapporto AlmaLaurea 2023 sul profilo dei giovani laureati nella penisola. Infatti, in alcune università i 18 sembrano totalmente fuori dal comune, mentre in altre si stenta a prendere 30. Per non parlare di quelle in cui i 110 e lode sono molteplici. E anche tra le diverse materie di studio le differenze emergono.

Tra i voti dei laureati del 2022 molto varia a seconda del ciclo frequentato. Alla triennale si va decisamente peggio, rispetto alle magistrali. Dai corsi di primo livello, in media, si esce con poco più di 100 (100,1). La media degli esami si aggira intorno al 25,6.

Lo scenario cambia notevolmente per gli studenti del biennio magistrale. I voti d’esame si aggirano 27,6. E anche per il voto di laurea di secondo livello non ci si accontenta: prendendo in esame gli studenti di tutti gli atenei italiani, la media si attesta a 108 punti. Se invece si frequenta un corso a ciclo unico, i voti d’esame sono intorno alla media del 26,6. Mentre i laureati escono con un punteggio medio di 105,6.

Consultando i dati di tutti i laureati del 2022  (triennali, magistrali, ciclo unico) emerge che, complessivamente, sono quelli di ambito letterario umanistico a tenere la leadership dei voti più alti di tutti, con una media agli esami di quasi 28 (27,9) e un voto di laurea medio pari a 107,3.

Dopodiché le classifiche si dividono: subito dopo gli ‘umanisti’, la migliore performance agli esami per i laureati di arte e design (27,3), per quelli di ambito psicologico (26,8), di ambito linguistico (26,8) e medico-sanitario e farmaceutico (26,6). Mentre concentrandoci sulle lauree, se la cavano meglio gli universitari di ambito medico-sanitario e farmaceutico (106,4), artistico e design (105,3), scientifico (104,2) e psicologico (104).


Leggi anche: Movida selvaggia a Palermo, dal Tar “schiaffo” al Comune: l’ordinanza è sospesa


Gli atenei dove gli studenti prendono i voti più alti: sorpresa Unipa

Partendo dalle lauree triennali, presso l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano il titolo si consegue con un punteggio medio di 104,6 ed è il più alto per questo tipo di corsi. Seguono l’Università Internazionale di Roma (103,9) e l’Università IUAV di Venezia (103,7).  La prima università pubblica della graduatoria è quella di Foggia (103,3), quindi troviamo Camerino (102,9), Messina (102,6) e Catanzaro (102,4). Concludono la top ten l’Università della Tuscia (102,3), l’Università di Palermo (102,3) e la LUMSA di Roma (102,1).

Per le lauree a ciclo unico spiccano le prestazioni dei laureati al Campus Bio-Medico di Roma, con un voto medio di 111,7. Ottimo riscontro anche per chi conclude gli studi all’Università Politecnica delle Marche e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano : in entrambi i casi il punteggio medio è 110,6. A seguire, troviamo l’Università di Foggia (108,7), il Politecnico di Bari (108,6), l’Università di Palermo (108,5) e l’Università della Valle d’Aosta (108,3). Per finire, tra le prime dieci ci sono anche l’Università di Cagliari (108,3), Roma La Sapienza (107,7) e l’Università dell’Aquila (107,7).

Passando alle lauree magistrali, vince la palma d’oro come ateneo dove i laureati hanno i risultati migliori l’Università della Basilicata. Qui, di media, ottengono un notevole 110,8. All’Università di Palermo (110,5 il loro voto di laurea medio). Seguono l’Università per Stranieri di Siena (110,3), l’Università di Bari (110), la LUMSA di Roma (109,9), l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano (109,8), l’Università del Molise (109,7), l’Università di Sassari (109,7). Poi Napoli Orientale, l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università di Cagliari, l’Università del Sannio e Napoli Parthenope, tutte con 109,6.


Potrebbe interessarti

Palermo, nuova Escape Room ispirata ad Harry Potter: ecco come partecipare


Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”