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Finale Euro 2020, gli inglesi non sanno perdere: dov’è il fair play?


È stata davvero una notte magica, sulle note della Nannini e di Bennato, quella di ieri sera a Wembley. La Nazionale italiana, dopo ben 53 anni, solleva al cielo la seconda Coppa Uefa della storia, battendo l’Inghilterra ai rigori 4-3. Una sconfitta che brucia per gli inglesi, i quali, durante tutta la durata del match, tra giocatori e tifosi, non hanno certamente dato un esempio di fair play.

Fischi per l’Inno di Mameli

Si comincia ancor prima del fischio d’inizio, con l’inno di Mameli ricoperto da fischi assordanti dagli spalti dello stadio di Wembley. Un bruttissimo gesto a cui abbiamo già tristemente assistito nella semifinale contro la Danimarca, con i tifosi inglesi sempre protagonisti.

Anti fair play sul campo

Durante il match, nonostante l’Inghilterra abbia segnato al secondo minuto, con un goal di Luke Shaw che avrebbe demoralizzato chiunque ma non gli Azzurri, sono risultati superflui e per nulla apprezzati i “tuffi” di Sterling, giocatore di talento ma anche un ottimo simulatore di falli. Soprattutto in una finale così importante, bisognerebbe evitare simili gesti antisportivi.


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I tifosi inglesi abbandonano lo stadio

Il goal di Bonucci ci porta ai supplementari ed infine ai rigori, dove gli Azzurri battono definitivamente l’Inghilterra 4-3 con due parate straordinarie di Gigio Donnarumma, premiato come miglior giocatore del torneo. E mentre i nostri ragazzi festeggiano sotto la curva dell’Italia, i quasi 60 mila tifosi inglesi lasciano lo stadio, decidendo di non assistere alla premiazione della Nazionale Italiana. “Stiamo solamente godendo, vedere 58 mila persone andare via ancora prima della premiazione è qualcosa che ci fa godere, pensavano che la coppa rimanesse a Londra e invece ci sono rimasti male” così Leonardo Bonucci commenta il comportamento dei tifosi inglesi.

I giocatori si sfilano le medaglie

Tutto questo mentre intanto sul campo i giocatori di Mister Southgate, tranne alcune rare eccezioni, sfogavano tutta la loro frustrazione e delusione togliendosi dal collo la medaglia d’argento del secondo posto. Un gesto tutt’altro che sportivo.

Violenze e minacce

Per finire, alcuni tifosi inglesi hanno atteso gli italiani fuori dallo stadio in cerca di rissa, richiedendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Mentre altri, hanno riversato il loro odio sui social con minacce razziste ed insulti indicibili ai giocatori della loro nazionale che hanno sbagliato i rigori. Insomma, i giocatori e i tifosi di Sua Maestà, nonostante abitino la patria del calcio, hanno dimostrato tutt’altro, mostrandosi davanti al mondo intero incapaci di saper perdere.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.