La ministra dell’Università Maria Cristina Messa pensa al green pass negli atenei. L’idea ha preso forma durante un’intervista rilasciata al portale Fanpage.it. “Dobbiamo agire sempre con prudenza – avverte – perché i rischi ci sono ancora, però credo che con la maggioranza degli italiani col vaccino entro fine settembre l’università potrà ricominciare in presenza”. La ministra spiega che ora “siamo in attesa delle linee guida del Cts. Nel frattempo bisogna agire su due fronti“.
Il primo passo per la rappresentante del mondo universitario è quello di affiancare gli studenti nel ritorno in presenza, aiutandoli “a ricominciare una vita che magari non ritengono più così fondamentale”. Il secondo punto, invece, riguarda l’aiuto da fornire a “tutto il personale a promuovere la vaccinazione. Perché per ora non abbiamo affrontato il tema di coloro che non si vogliono vaccinare. Adesso andrà affrontato”.
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La ministra Messa pensa al green pass: “Utile per il ritorno in ateneo”
“Per riaprire ritengo che, così come in Europa, serva un pass, nell’università magari non lo possiamo introdurre in maniera così obbligatoria, però incoraggiare la presenza senza bisogno di distanziamento a seconda dello stato vaccinale credo che sia corretto”, aggiunge la ministra Messa.
Questo discorso potrebbe valere, almeno in parte, anche per gli studenti: “Sicuramente chi ha il green pass può muoversi più liberamente di chi non ce l’ha. Va incoraggiata la conclusione della vaccinazione. Le università devono stare aperte a tutti. E devono garantire il diritto allo studio di tutti, indipendentemente dal loro stato vaccinale. Però è chiaro che per la presenza bisogna garantire la sicurezza”, ha concluso Maria Cristina Messa. La strada per il green pass all’università sembra più vicina. Tutto ora è nelle mani del ministero.