Ancora monta la protesta dopo la morte dei due cavalli in pieno centro storico nel giro di pochi giorni. “Un regolamento di svolgimento del servizio di trasporto pubblico con carrozze trainate da cavalli, che non abbia dei limiti e delle tutele minime per il benessere degli animali, secondo noi è una grave lacuna che crea i presupposti per l’incidente avvenuto a Palermo”.
“Questo è un fatto gravissimo che ci porta a chiedere alle autorità competenti di accertare le responsabilità. Comprese quelle del sindaco che è responsabile del benessere animale su tutto il territorio”. Commenta così Sonny Richichi, presidente di IHP (Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli), l’episodio. Proprio lì un cavallo che trainava una carrozza per turisti è stato visto stramazzare al suolo. La causa sarebbe la fatica per il caldo.
“Quello di Palermo è un regolamento articolato per la burocrazia dell’assegnazione delle licenze e degli spazi. Ma invece molto scarno per quanto riguarda la tutela degli animali. Non è neanche menzionato un limite di temperatura per poter svolgere il servizio”.
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Cavallo collassato in centro, parte la petizione
“Per tali motivi riteniamo il fatto ancora più grave dell’incidente avvenuto in piazza della Signoria a Firenze qualche settimana fa, perché lì si è trattato di un episodio isolato di un cavallo spaventato con tutte le circostanze del caso. Qui si tratta di sottoporre volontariamente i cavalli a un servizio in condizioni che possono divenire insopportabili”.
“Ricordiamo – conclude Richichi – che lo scorso ottobre una turista ci aveva segnalato la presenza in centro a Palermo di un cavallo magrissimo attaccato a una carrozza. Scrivemmo immediatamente alle autorità per chiedere che fosse individuato e sequestrato, ma nessuna risposta ci è giunta da allora”. La tematica non è nuova, ma ancora sembra non essere stata trovata una situazione per il bene degli animali equini.