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“Niente green pass, niente esami in presenza”: è la scelta giusta contro i no vax?


Un nuovo strumento arriva negli atenei italiani. Il green pass, da settembre, diventerà una quotidianità per coloro che vivono la vita universitaria. Al momento la carta verde è disponibile in tre modi: mediante vaccinazione, tampone entro le 48 ore precedenti o guarigione da Covid-19.

A ribadire il fatto che in alcuni dei luoghi nevralgici nelle università italiane potrà esserci accesso solo e unicamente mediante green pass è stata la ministra dell’Università e della Ricerca Messa. La decisione finale su quali luoghi adoperare il pass e in quali no è stata o sarà dei singoli atenei.

Rimane però ancora non completamente chiarita la situazione sugli esami in presenza. L’unica certezza al momento è l’innesto, o meglio il proseguimento, della modalità mista. Proprio attraverso l’interconnessione tra Dad e presenza “si eviterà di togliere agli studenti, sia vaccinati che non vaccinati, il cosiddetto diritto allo studio”, ha dichiarato la ministra Messa nei suoi interventi durante la settimana precedente.


Leggi anche: Green pass obbligatorio per gli universitari: cosa succede a chi non ce l’ha


“Niente green pass, niente esame in presenza”

La Dad sembra essere la strada percorribile da chi, per ragioni ideologiche più o meno condivisibili, rifiuta totalmente l’inoculazione delle dosi vaccinali. C’è però una grande eccezione: ovvero il possibile innesto degli esami misti.

Gli esami dovranno essere svolti tra presenza e distanza, soprattutto in presenza se sono prove scritte. Chi non sarà vaccinato dovrà comunque presentare l’esito negativo del tampone“. Così ha sottolineato la ministra Messa. Per gli studenti vaccinati potrebbe avere l’uso costante del tampone.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”