Il Test di Medicina è la prova d’accesso più cara di tutte. Da due anni ormai la quota di partecipazione al test selettivo ammonta a 100 euro a livello nazionale, tranne qualche eccezione. Ma al momento solo Medicina propone questa cifra che risulta spropositata rispetto alle altre.
Ad esempio per la facoltà fraterna, Professioni Sanitarie, nonostante sia anche essa nazionale, la quota di iscrizione al test la stabilisce l’ateneo e non il Ministero dell’Università. Per Unipa la cifra stabilita è 55 euro, come per qualsiasi altro test: da Lingue a Ingegneria.
Il Crui ha fornito l’anno scorso le motivazioni del drastico aumento. Le scelte dei molti atenei italiani sostenendo che “la cifra è il frutto di una media ponderata realizzata tenendo conto dei costi previsti negli anni precedenti negli atenei dove si svolgevano i test. Bisogna poi tener conto del fatto che quest’anno per l’emergenza Covid si è cercato di evitare assembramenti. Inoltre si è offerta la possibilità agli iscritti di dare l’esame anche in università più vicine ai luoghi di residenza ed eliminando l’obbligo di recarsi nella sede di prima scelta. È un servizio oneroso predisporre tutto quello che è necessario per il corretto svolgimento delle prove, soprattutto da parte delle sedi dove non si sono mai svolti i test e che mettono a disposizione i loro spazi in modo gratuito e generoso”.
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Test di Medicina, costa 100 euro e non entrano 5 su 6
Un metodo però che svantaggia molto i giovani e grava sulle tasche delle famiglie. Infatti, la maggior parte delle volte, coloro che tentano la strada di Medicina, a causa della difficoltà di accesso, si iscrivono a corsi simili o affini. Tra questi Biotecnologie, Biologia e Professioni Sanitarie.
Facendo una somma, almeno ad Unipa, se si provasse un test a luglio, Biologia, si pagherebbe 55 euro. E a settembre ci sarebbe la possibilità di fare il test di Medicina, 100 euro, più un altro test, nel caso in cui non si riuscisse ad entrare, ad esempio Professioni Sanitarie, altri 55 euro. Con una somma totale di 210 euro. Di certo non una cifra accessibile a tutti.