L’ora del Green Pass si avvicina. Ma certi atenei hanno deciso di puntare a misure ancora più drastiche di quelle proposte dal Ministero. A partire dal prossimo ottobre gli studenti dell’Università di Trieste dovranno esibire il Green Pass per sostenere gli esami, anche quelli a distanza. Una scelta inaspettata per la popolazione studentesca di Trieste.
L’ateneo, in particolar modo, torna in presenza e ai non vaccinati non verrà data la possibilità di seguire lezioni e sostenere prove da casa: potrà farlo solo chi è costretto dalle norme contro il contagio da Covid-19. A ruota libera potrebbero seguire anche altre strutture universitarie in Italia.
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“Green pass anche per gli esami a distanza”
Per molti questa scelta risulta discorde rispetto al diritto allo studio garantito a tutti attraverso la didattica a distanza. All’Università di Trieste l’obbligo di green pass è collegato allo status di studente: chi non ne è in possesso non può di fatto frequentare l’ateneo. La decisione è stata oggetto di critiche, alle quali, sulle pagine del Corriere, ha risposto il rettore Roberto Di Lenarda, un medico che di certo non sposa le idee di no green pass e no vax.
“Noi non possiamo far finta che non esista l’obbligo per gli studenti universitari di avere il green pass: l’obbligo serve per spingere gli studenti a vaccinarsi, non per garantire ai no vax di stare a casa e fare gli esami a distanza, che sappiamo, ci hanno salvato lo scorso anno ma non sono la stessa cosa degli esami in presenza. Sarebbe stato più facile abolirli del tutto, li abbiamo mantenuti, ma soltanto per chi veramente non può venire in Ateneo”.