Organizzano un Covid party per infettarsi e ottenere così l’immunità naturale, ma i loro piani vanno malissimo. “Sono demoralizzato e infuriato dal fatto che le persone aggiungano intenzionalmente benzina all’inferno, rischiando la trasmissione ad altri e finendo potenzialmente in terapia intensiva in un momento in cui abbiamo letteralmente una manciata di letti rimasti per l’intera provincia», ha affermato il dottor Ilan Schwartz, medico del reparto di malattie infettive e assistente professore presso l’Università di Alberta.
Sì, perché alla fine in molti del gruppo di “no-vax” canadese sono finiti ricoverati in terapia intensiva e ora lottano tra la vita e la morte. La festa ha avuto luogo nella città di Edson, in Canada. Come riporta l’emittente locale City News Edmonton, ripresa da Forbes, gli organizzatori del Covid party ha ideato questa “festa del contagio” per evitare il vaccino e ottenere il pass per accedere a ristoranti e uffici pubblici. E adesso, di conseguenza, non solo devono affrontare la terapia intensiva ma anche i rischi del “long Covid” che causa notevoli disturbi anche a distanza di mesi dall’infezione.
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“Per ragioni che dovrebbero essere ovvie, non è consigliabile ottenere l”immunità al coronavirus SARS-CoV2 tramite infezione naturale – ha spiegato il dottor Schwartz – Questi motivi includono il rischio di essere ricoverati in ospedale, morire o sperimentare i sintomi cronici associati al “Long Covid”, oltre a trasmettere il virus ad altri al contrario di quanto avviene se sottoposti al vaccino”. “Non ci sono prove che l’immunità naturale sia migliore dell’immunità generata dal vaccino mentre è provato che l’immunità generata dal vaccino sia più robusta e duratura. Ottenere il vaccino è molto più sicuro che prendere il virus”, ha affermato Schwartz.