L’emergenza dei concorsi truccati all’Università viaggia da Nord a Sud. Questa volta 12 docenti dell’Università di Genova sono indagati a vario titolo per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.
Tutto in relazione allo svolgimento di selezioni pubbliche per l’assegnazione di docenze e di assegni di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza. Le procedure finite sotto indagine riguardano una selezione per un assegno di ricerca in Diritto tributario, una per il Diritto costituzionale, un assegno di ricerca in Istituzioni di diritto pubblico, un assegno di ricerca in Diritto costituzionale, un posto da ricercatore a tempo indeterminato in Diritto costituzionale e un posto da professore associato in Diritto costituzionale.
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Da Nord a Sud, emergenza concorsi truccati all’Università
Tra gli indagati c’è Lara Trucco, ordinaria di Diritto costituzionale e prorettrice con delega agli Affari legali. È accusata – insieme al costituzionalista Vincenzo Sciarabba e al tributarista Alberto Marcheselli – di aver truccato la selezione per un assegno di ricerca. Così da farlo avere a Luca Costanzo, figlio del professore emerito Pasquale Costanzo (costituzionalista di cui Trucco è stata a lungo allieva) scavalcando candidati più titolati.
La prorettrice è inoltre indagata insieme a Costanzo, insieme al direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Riccardo Ferrante, e all’avvocato Daniele Granara per aver turbato un concorso da professore associato in modo che lo vincesse lo stesso Granara, ricercatore a tempo indeterminato in Diritto costituzionale.