Anche la Rete Universitaria Mediterranea si scaglia contro le tasse aggiuntive per i fuori corso, stabilite dal Consiglio d’Amministrazione lo scorso giugno. In un comunicato l’associazione studentesca ha riportato le modifiche apportate per l’anno accademico 2013/14, in base all’anno di iscrizione e alla fascia di reddito, ma tiene a precisare che «la Rum sicuramente incentiva le premialità a favore di studenti bisognosi e meritevoli, ma ritiene che la contribuzione aggiuntiva per i fuori corso prevista dalla delibera del CdA non faccia altro che vessare una categoria già in questi anni duramente colpita e considerata un danno per la vita dell’Università. Inoltre, tali misure non garantiscono di certo la risoluzione del problema, né tanto meno inducono chi già fuori corso lo è a non proseguire gli studi».
Secondo la Rum poi, «ancor più grave è la previsione dell’aumento della contribuzione anche per gli studenti appartenenti alla fascia di reddito Zero o ad esonero parziale, già gravati dai contributi ordinari previsti dalle varie facoltà. La riflessione sui fuori corso deve, invece, affondare radici più profonde e non basarsi su un mero calcolo di convenienza e di recepimento del Fondo di Finanziamento Ordinario (F.F.O.)».
Un ultimo appunto riguarda poi la previsione dei corsi di recupero per le materie scoglio che l’associazione studentesca ritiene «uno strumento utile ma garantito esclusivamente per i due anni a venire, a fronte di una contribuzione aggiuntiva a tempo indeterminato. Inoltre, l’impegno assunto dall’Ateneo deve mirare ad assicurare la massima fruibilità dei corsi di recupero stessi, dati i vari problemi anche quest’anno verificatisi nelle varie facoltà circa la loro attivazione».
In tempi di crisi è vergognoso come l’Ateneo vada a colpire economicamente soggetti e famiglie che, nonostante mille difficoltà e continui sacrifici, investono il loro tempo nell’istruzione e nella cultura. L’Università dovrebbe seguire logiche ben diverse!