L’UDU Palermo, dopo esser venuta a conoscenza delle abominevoli vicende avvenute all’interno del dipartimento dSEAS il 24 novembre, vigilia della giornata internazionale contro la violenza di genere, attraverso l’articolo di un giornale interno al campus di viale delle scienze (Younipa.it ndr), vuole esprimere tutta la propria indignazione.
Ancora una volta viene fuori, quanto sia strutturale anche all’interno degli atenei il problema delle molestie e della violenza di genere. È un episodio che si accompagna a vicende simili (e più gravi) dell’ateneo di Bologna, con la differenza che mentre nel nostro ateneo la governance non è intervenuta a Bologna sono stati immediatamente presi provvedimenti.
“Azioni simili ci lasciano interdetti – dichiara Giovanni Montoro, membro dell’esecutivo, dell’Udu Palermo – si dipingono le panchine di rosso e si stendono lunghi nastri rossi per il viale il 25 novembre ma poi scopriamo che un dottorando si permette di scrivere una lista delle studentesse più attraenti del corso e che nessuno interviene per fare qualcosa. Anzi si invitano le persone a girarsi dall’altra parte. All’Udu Palermo questo non sta bene. A nessuno questo dovrebbe andare bene e faremo sì che si possa mettere la parola fine a tutto questo”.
Quello che contraddistingue questa vicenda – continua il Coordinatore d’ateneo dell’Udu Palermo, Valerio Quagliano – è il silenzio soprattutto da parte della governance di ateneo, almeno fino a questo momento, che sembra lasciare correre questo fatto davanti gli occhi di tutta quanta la comunità accademica a fare come se niente fosse accaduto. Questo chiaramente amplifica la paura delle persone coinvolte a denunciare per paura di ritorsioni sulla propria carriera universitaria”
La volontà dell’Udu Palermo non è solo di esprimere la propria indignazione, ma far sapere a queste studentesse che non sono sole e che l’Udu Palermo è dalla loro parte, condannando questi atti di violenza, e se volessero essere in qualche modo aiutate, troverebbero il completo appoggio dell’intera organizzazione.