Una violenza inaudita. Le parole furiose, prima, la spinta violentissima contro il treno in transito, poi. Sono immagini fortissime, di una brutalità che lascia senza parole. Un vero pugno allo stomaco. Il ragazzino avvicinato al binario 2 della stazione di Seregno dal branco viene lanciato contro il convoglio e scompare tra le rotaie e la banchina.
IL FATTO
Hanno solo 14 e 15 anni i due giovanissimi fermati con l’accusa di tentato omicidio e tentata rapina nei confronti di un loro coetaneo. Per una felpa griffata poteva finire in tragedia. Ma ora, dopo le indagini, emergono nuovi tristi dettagli. Per i poliziotti l’aggressione sarebbe stata una vera e propria spedizione punitiva verso il ragazzino, “colpevole” di aver mandato dei messaggini ad una ragazza contesa. E così la vittima, intorno alle 14.30, sarebbe stata prima raggiunta sul binario 1 della stazione ferroviaria di Seregno da un gruppo di giovani che, dopo aver ingaggiato con lui una lite, avrebberocercato di prendergli la felpa griffata colpendolo ripetutamente finchè non è riuscito ad allontanarsi sulla banchina del binario 2, in attesa del treno per tornare a casa.
TRAGEDIA SFIORATA: UNA SPEDIZIONE PUNITIVA
Gli aggressori, però, non avrebbero abbandonato l’idea difargliela pagare, e lo hanno raggiunto affrontandolo nuovamente. Alla sua reazione, uno dei due, con gesto repentino, lo avrebbe poi spinto verso il binario dove in quel momento era in transito un treno. Il ragazzino ha sbattuto violentemente la testa su una carrozza cadendo sui binari, rimanendo miracolosamente incastrato tra la banchina e le ruote della carrozza. Immediatamente soccorso è stato trasportato in codice giallo presso l’ospedale San Gerardo di Monza dove si trova ricoverato in osservazione, ma non in pericolo di vita. Attualmente presenta sutura estesa alla nuca e probabile frattura della caviglia.
Ieri, all’alba, la Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza, in collaborazione con il personale della Sezione Polizia Ferroviaria di Monza, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, i due giovani italiani di 14 e 15 anni ritenuti i presunti autori in concorso tra loro della tentata rapina e del tentato omicidio.
Vite sconvolte per i minorenni protagonisti di questa triste vicenda. In primis quella della vittima, spinta contro un treno perché ha cercato di difendere il suo capo di abbigliamento e per qualche messaggino; e poi per i due accusati che ora si trovano nel carcere minorile con delle pesantissime accuse.
INDAGINI
L’analisi dei fotogrammi ha fornito l’identikit dei presunti responsabili, che si sono dati immediatamente alla fuga, ma sono stati individuati dagli agenti della Squadra Mobile, il primo mentre si trovava ancora a Seregno nei pressi della stazione; mentre per quanto riguarda il secondo, i poliziotti si sono recati nella sua abitazione di Desio non trovandolo. La nonna lo stava accompagnando dai Carabinieri di Desio dove gli agenti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato, conducendoli entrambi in Questura.
Determinante per l’identificazione dei due anche l’analisi dei social network, dai quali si è accertato come uno dei presunti autori dell’aggressione si fosse già cambiato gli abiti che indossava al momento dei fatti per sviare le indagini, mentre l’altro è stato bloccato mentre si allontanava in bicicletta.
I poliziotti, acquisite tali fonti di prova, hanno notiziato il P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, il quale si è recato in Questura procedendo agli interrogatori dei due sospettati, attività all’esito della quale, sussistendo gravi, precisi e concordanti indizi di reità in ordine ai reati di tentata rapina aggravata in concorso e tentato omicidio in concorso, ha disposto il fermo di indiziato di delitto a carico dei due minori.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza e della Sezione Polizia Ferroviaria di Monza hanno quindi eseguito il provvedimento restrittivo nei confronti dei due giovani ed al termine delle incombenze di rito, hanno condotto gli stessi presso il CPA di Torino a disposizione della procedente Autorità giudiziaria.
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