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Unipa, l’urlo silenzioso di una studentessa: la mia lotta contro l’aggressione verbale del professore


Abbiamo da poco pubblicato una lettera in cui una ex studentessa di Unipa ci racconta che un professore le disse: NON FARAI LA MACELLAIA, FIGURIAMOCI IL MEDICO lettera rappresenta solo l’inizio di una serie di segnalazioni che stiamo ricevendo riguardo a comportamenti ritenuti scorretti da parte di professori. E’ come se avessimo aperto il vaso di pandora, e siamo sconvolti dalla quantità di studenti che hanno subito un trattamento simile. Queste testimonianze ci ricordano l’importanza di creare un ambiente accademico sicuro e inclusivo per tutti gli studenti. Siamo impegnati a investigare ulteriormente e a prendere i passi necessari per garantire che questi comportamenti non vengano più tollerati. Vogliamo condividere con voi un’altra segnalazione che ci ha colpito

mi chiamo Maria e sono una studentessa dell’Università di Palermo. Scrivo questa lettera per condividere la mia esperienza negativa con un professore durante uno dei miei corsi universitari. Sono ancora turbata da quell’episodio e sento che è importante che la mia voce venga ascoltata.

Durante una lezione, il professore ha iniziato a criticare il mio lavoro in modo aggressivo e sminuente. Mi ha fatto sentire inadeguata e come se le mie capacità non fossero sufficienti. Non solo questo episodio ha influito sul mio rendimento durante il corso, ma ha anche avuto un impatto sulla mia autostima e sul mio benessere emotivo per un lungo periodo di tempo.

Sono rimasta scioccata dal comportamento del professore e mi sono sentita estremamente ferita. In un ambiente accademico che dovrebbe essere sicuro e incoraggiante, mi sono sentita vittima di un attacco personale. La sua aggressione verbale ha minato la mia fiducia e la mia passione per la materia che stavo studiando.

Vorrei che questa lettera fosse una testimonianza del danno che può essere causato da un comportamento scorretto da parte di un professore. Spero che possa essere utilizzata come un promemoria per tutti coloro che rappresentano l’istituzione accademica, affinché prendano misure per prevenire situazioni simili in futuro.

La mia speranza è che questa lettera aiuti a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importanza di creare un ambiente accademico inclusivo e rispettoso per tutti gli studenti.

Cordiali saluti,

Maria.

Università: aumento caso suicidi, gli studenti “Troppa pressione e nessun supporto” – PARTE I

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