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Studentessa universitaria si toglie la vita, le ultime parole: “Vado a ritirare la tesi”


La ventiseienne Diana Biondi, il cui corpo è stato trovato in un dirupo, avrebbe mentito alla famiglia. Forse la mancata laurea alle origini del drammatico gesto

La giovane, questa è l’ipotesi su cui lavora la procura, avrebbe mentito alla famiglia sulla sua laurea in Lettere moderne. Diana Biondi, a cui mancavano diversi esami, aveva già annunciato ai parenti la data per discutere il suo lavoro. “Vado a ritirare la tesi”, le sue ultime parole.

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“Vado a ritirare la tesi”

Lunedì 27 febbraio il padre, non vedendo la giovane tornare a casa la sera, aveva presentato denuncia. L’uomo, nel corso della giornata, aveva provato a telefonare alla figlia ma il cellulare era irraggiungibile. Diana però era riuscita successivamente a contattarlo mandandogli diversi messaggi e spiegandogli che doveva passare in biblioteca e, secondo quanto ricostruisce Il Mattino, “a ritirare la tesi”. Sarebbero state queste le sue ultime parole. Poi, il drammatico gesto e il lancio nel vuoto in un burrone a Santa Maria di Castello.

Gli inquirenti hanno recuperato la sua borsa con dentro i suoi documenti. Non si sa se abbia lasciato anche un messaggio per la famiglia.

Sindaco di Somma Vesuviana: “Stringiamoci attorno alla famiglia”

 È il momento di essere comunità e raccogliersi attorno alla famiglia di Diana e stringerli in un abbraccio forte. Non lasciamoci andare a considerazioni e giudizi. Lasciamo agli inquirenti la ricostruzione degli eventi”. Sono le parole di Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana. “È il momento dell’affetto, del raccoglimento. Il mio appello è a tutta la comunità di Somma Vesuviana affinché si stringa attorno alla famiglia di Diana. Lasciamo agli inquirenti la ricostruzione della dinamica degli eventi. Io come sindaco farò tutto quanto è nelle mie possibilità per far sentire alla famiglia di Diana affetto e vicinanza. Non lasciamoci andare a considerazioni e a giudizi, ma raccogliamoci con il cuore e dimostriamo il nostro essere comunità”

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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