Negli ultimi anni si è discusso molto sul fatto che i giovani siano meno propensi a lavorare rispetto alle generazioni precedenti. Tuttavia, la realtà potrebbe essere diversa da quella che comunemente si pensa.
Alcuni studi suggeriscono che i giovani siano in realtà molto motivati a lavorare, ma che spesso si trovano in situazioni precarie, con contratti a termine, bassi salari e poche opportunità di crescita professionale. Questo può portare alla frustrazione e alla mancanza di fiducia nel mondo del lavoro.
Non è corretto affermare che i giovani non vogliano lavorare. La realtà è molto più complessa e dipende da una serie di fattori esterni e interni. Per favorire l’occupazione giovanile è necessario agire su diversi fronti, come la formazione, l’accesso a lavoro dignitoso e le politiche attive del lavoro.
Ecco la lettera di una mamma che ha accompagnato il figlio a consegnare per la città il proprio CV
Ci sono giovani che non vogliono lavorare e giovani che vogliono lavorare e molti che fanno sacrifici e si adattano a stipendi immorali.
In questi giorni sto accompagnando mio figlio a portare i curriculum in tutte le attività dove potrebbe lavorare (fabbriche, bar, ristoranti, gelaterie, negozi, eccetera…). Lo porto io perché, avendo appena compiuto i 18 anni e ed avendo terminato la scuola, deve ancora dare l’esame per la patente. Proprio oggi ho visto un annuncio di un bar dove cercano un barista, e giorni fa in quel bar mio figlio aveva portato il curriculum, cercavano anche senza esperienza e lui ha esperienza. Ma ancora niente.
Fuori da negozi, ristoranti e attività varie, campeggiano cartelli di ricerca personale che stanno affissi per settimane, i curriculum li abbiamo portati anche in quei posti, ma nessuno chiama, neppure per un colloquio conoscitivo. Quindi mi viene da porre questa domanda: siamo davvero sicuri che siano i giovani a non voler lavorare?
Mamma Patrizia