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Unipa, la segnalazione: “Vabbè ma è tutto appattato” ai concorsi non garantita la trasparenza.


Vogliamo condividere una segnalazione importante riguardo ad un concorso bandito nel 2022. Ieri pomeriggio, il 17 marzo, un concorsista ha sostenuto presso il Polididattico la prova scritta del profilo 7C1. Questa persona, che ha preferito rimanere anonima, ha segnalato alcune irregolarità e mancanze di trasparenza nella gestione del concorso da parte dell’organizzazione.

In primo luogo, vogliamo ringraziare il concorsista per averci informato della situazione. Come sempre, a Younipa prendiamo molto sul serio tutte le segnalazioni, ma purtroppo abbiamo avvisato la governance di Ateneo senza ottenere risultati soddisfacenti. Siamo molto dispiaciuti per questa situazione!

Ecco la segnalazione:

“Potete chiudere la busta”.

No, non è un omaggio al celebre programma di Maria De Filippi. Ma un concorso per titoli ed esami.

Infatti, se vi siete mai chiesti come si possa garantire la massima imparzialità e l’anonimato nelle correzioni delle prove per un concorso pubblico, la risposta per l’Università degli Studi di Palermo sembrerebbe risiedere in un sistema fatto di buste.

E’ nelle modalità che seguono che si è svolta nel pomeriggio del 17 marzo la prova scritta (che segue la preselettiva) del profilo 7C1.

I candidati erano stati convocati “a partire dalle ore 14.00”, presso il Polididattico, il che di solito significa che alle 14.00 c’è già la fila per entrare che scorre.

In questo caso gli sfortunati concorsisti hanno dovuto attendere due ore. Ma fin qui tutto parrebbe nella norma di una normale organizzazione che si scontra con una scarsa efficienza delle attrezzature e degli spazi.

Tuttavia ciò che lascia più perplessi per chi ha partecipato a questi concorsi è la modalità con cui le prove sono state estratte e il metodo di consegna degli elaborati.

Nel 2023 per un test a risposta multipla di 30 domande “gestito con modalità telematiche”, chi è avvezzo ai concorsi si aspetterebbe di ricevere un tablet che possa consentire non solo una rapida lettura e una rapida selezione della risposta che si ritiene corretta, ma anche una consegna dematerializzata dell’elaborato contraddistinta da un codice.

E invece no!

Nel 2023 all’Università degli Studi di Palermo, sotto gli occhi della responsabile del procedimento, una volta estratta la batteria contenente le 30 domande, la batteria viene portata alla stampa fuori dall’edificio e vengono poi portati i fogli freschi di stampa nelle aule. Nel frattempo però, mentre la batteria estratta si trova all’esterno, nonostante le lamentele di chi è conosce le procedure dei concorsi, viene consentito ad alcuni candidati di allontanarsi dall’aula per andare in bagno, nonostante si fosse già detto che dopo l’estrazione non si poteva più uscire dalle aule, come è normale durante i concorsi.

Ma non è finita qui. 

Dopo aver ricevuto il test stampato i candidati devono segnare le risposte che ritengono esatte… “sul foglio del test o su un foglio delle risposte” direte voi. 

No, dice Unipa. 

Le risposte vengono redatte inspiegabilmente al PC su un editor simile a Word, con uno schema tipo battaglia navale “1A 2C 3B”. Il foglio, peraltro, non viene inviato tramite il pc del candidato al sistema, ma deve essere stampato in aula e inserito in una busta grande.

L’identificazione dell’elaborato, solo a seguito della selezione, avverrà ancora una volta tramite un sistema di buste. Nella busta grande infatti, oltre alle risposte redatte sarà inserita una busta piccola sigillata con il nominativo del candidato.

Ma a noi chi dice che i fogli non saranno sostituiti? Come facciamo a riconoscere i nostri elaborati? Come sappiamo che la correzione avverrà in maniera imparziale? Su cosa dovremo basare un eventuale ricorso, visto che né noi né l’amministrazione è in grado di tracciare il sistema per cui si arriva a quel foglio?

Questo sistema lascia perplessi e con l’amaro in bocca. 

Non solo per il tenore delle domande, la tipologia di prova che è più idonea ad una preselettiva che ad una prova scritta, ma soprattutto perchè non è gestita al meglio per garantire l’imparzialità e la trasparenza, per farti credere che davvero non c’è nessun inghippo. 

Nel 2023 ci sono diversi modi più idonei per assicurare la trasparenza, l’imparzialità e l’efficacia di una selezione e non bisogna essere degli esperti per sapere che se la batteria di domande è stata estratta non ci si può più allontanare.

Chi ha partecipato alla prova della mattina per il profilo 6C1 riferisce peraltro che in quel caso, l’identificazione e la corrispondenza del nome sulla busta piccola non è avvenuta visto che hanno fatto chiudere le buste “con la lingua” all’inizio della stessa prova, quindi potenzialmente si sarebbe potuto consegnare un elaborato a nome altrui.

Ci si chiede come mai visto che sia il responsabile del procedimento sia alcuni membri del personale, sono sempre gli stessi. 

Ci si chiede a questo punto se non fosse stato più corretto ed una modalità più idonea a garanzia dell’imparzialità, quella delle preselettive, che pur non essendo al passo coi tempi, almeno garantiva una procedura anonima, trasparente, imparziale e celere.

Un’unica risposta tuona sempre alla fine: “Vabbè ma è tutto appattato”


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