Molto spesso sentiamo affermare, o affermiamo noi stessi, che, in Italia ed in Sicilia in particolare, ci si può giovare di una sanità e di una ricerca di primordine, seconda a nessuno in Europa e nel mondo. Ma, altrettanto spesso, siamo intimamente convinti che questa affermazione è più formale che sostanziale. Dobbiamo invece avere più fiducia nelle risorse intellettuali e materiali di cui disponiamo, se è vero come è vero che le nostre eccellenze trovano agevole spazio e sincero riconoscimento all’estero.
Un ennesimo successo della sanità e della ricerca siciliane è stata la consegna del premio per il miglior poster ad un gruppo di ricercatori isolani, coordinati dal Prof. Gaspare Gulotta, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale, d’Urgenza e dei Trapianti d’Organo del Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo. Ciò è avvenuto al 13° Congresso della Società Francofona di Endocrinochirurgia svoltosi a Lione, Francia, dal 13 al 15 giugno scorsi.
La società ha dimensioni e valenza internazionali e vanta, tra i suoi soci, alcuni dei massimi esperti mondiali nel trattamento chirurgico delle malattie delle ghiandole endocrine, provenienti dalla Francia, dal Belgio, dalla Svizzera, dal medio Oriente, da numerosi Paesi nord-africani e, non da ultimi, del nostro Paese. In ogni edizione esso vede inoltre una sempre più massiccia partecipazione di gruppi di lavoro dell’Europa centrale, del mondo anglosassone, dell’Europa orientale.
Il Congresso, a cadenza biennale, favorisce il confronto di diverse esperienze e culture, trattando delle più rilevanti innovazioni, delle più promettenti scoperte ed anticipando gli spunti per future ricerche sull’argomento.
Come ogni anno, le ricerche sono state presentate sia nella forma tradizionale della relazione, sia nella versione più innovativa, del poster; modalità quest’ultima, che consente, in una visione sinottica, di sintetizzare i presupposti, lo scopo, i metodi, i risultati e le conclusioni della ricerca.
La presentazione nella sede del Congresso di tali tematiche non è libera, ma subordinata ad un “filtro”, il rigorosissimo giudizio espresso dal Consiglio Direttivo della Società che accetta i lavori proposti solo se meritevoli di interesse.
Alla fine del Congresso il miglior lavoro presentato viene gratificato di uno specifico premio, che questa volta è stato consegnato ai ricercatori siciliani dal Presidente del Congresso, il Professor Jean Luis Peix (Direttore dell’Unità di Chirurgia Generale ed Oncologica del “Centre Hospitalier Lyon Sud”) e dal Presidente della Società, Il Professor Fabrice Ménégaux dell’Ospedale “La Pitié Salpetrière” di Parigi. La ricerca è stata portata avanti da due distinti gruppi di lavoro, il servizio di fisiopatologia digestiva del Policlinico “P. Giaccone” di Palermo di cui è responsabile il Prof. Sebastiano Bonventre, e quello di Endocrinochirurgia (coordinato dal Dott. Gregorio Scerrino) del Dipartimento di Chirurgia Generale, d’Urgenza e dei Trapianti dello stesso Policlinico Universitario, entrambi facenti capo all’Unità Complessa diretta dal Prof. Gulotta.
Il poster, dal titolo “Altérations de la voix et de la déglutition et leur possible association avec des modifications de la motilité oesophagienne après thyroïdectomie non compliquée” (Alterazioni della voce e della deglutizione e loro possibile associazione con alcune modificazioni della motilità esofagea dopo tiroidectomia non complicata), è il risultato di anni di lavoro da parte dei due gruppi, che da tempo interagiscono, sotto la guida del Prof. Gulotta, nel cercare una migliore comprensione di alcuni dei fastidi che, talvolta, pazienti sottoposti ad interventi sulla tiroide possono lamentare, indipendentemente dalla buona riuscita dell’intervento.
Dalle ricerche effettuate, i cui risultati iniziali erano già stati pubblicati su importanti riviste specialistiche, si può affermare che tali disturbi, non gravi e quasi sempre transitori, sono da ricercarsi non in alterazioni strettamente confinate al distretto direttamente interessato dall’intervento chirurgico, ma sono dovuti a complessi meccanismi di interazione tra le funzioni della laringe e addirittura le sezioni più alte del tubo digerente.
Tale ricerca, del tutto originale, è il frutto di accurati studi portati avanti dalle équipes coinvolte ed è stata possibile soltanto grazie alla complessa, ma al tempo stesso efficiente, articolazione dell’Istituto dove essa si è svolta e tutt’ora prosegue. Infatti, è da ritenersi un importante atout la possibilità di collaborazione tra gruppi di lavoro impegnati su fronti apparentemente diversi, quali quello dell’endocrinochirurgia (con un’attività consolidata di diverse centinaia di procedure chirurgiche per anno) e quello della fisiopatologia digestiva (che svolge, tra l’altro, attività di consulenza praticamente per tutta l’isola).
Certe notizie non possono non infondere fiducia nelle nostre istituzioni di cura e di ricerca che, quando dotate dei mezzi indispensabili e quando adeguatamente indirizzate, sono in grado di esprimersi nel concreto su livelli di assoluta eccellenza e trovano il giusto riconoscimento nei contesti più prestigiosi.