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A dieci giorni dal passaggio di testimone, un bilancio di Roberto Lagalla


Si conclude il 31 ottobre il mandato del rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Roberto Lagalla, che passerà il testimone al neo eletto, Fabrizio Micari.

In un’intervista rilasciata a MeridioneNews, Lagalla tira le redini di questi sette anni presso l’Ateneo palermitano.

«Nessun rimpianto e nessun rimorso – esordisce -. Tuttavia ho l’intima consapevolezza che avrei potuto far meglio, ma in sette anni sono concessi anche errori».

Il rettore uscente spiega, inoltre, che «non è mancata la disponibilità all’ascolto né il tentativo di condividere su più larga scala possibile le decisioni per l’Ateneo – spiega a MeridioNews -. Il nostro sistema, però, è ancora eccessivamente burocratizzato, questo penalizza la traduzione dell’azione politica in tempestive ed efficaci azioni concrete».

Un riferimento, poi, alla situazione di UniPa, che per Lagalla «è viva e presente nello scenario europeo, come è giusto che sia. Se mi interrogo – continua – so che avrei potuto pianificare meglio qualcosa. Alcune scelte sull’edilizia o sulle modalità di effettuazione di alcuni concorsi nell’applicazione del Piano straordinario associati avrebbero potuto essere concepite meglio o non concepite affatto».

Non è mancato, poi, un personale in bocca al lupo a Fabrizio Micari. «Abbiamo lavorato molto insieme – conclude Lagalla -: ha il vantaggio del rigore matematico e della formazione scientifica e comprende l’importanza del nostro patrimonio storico e architettonico. Saprà sostenere con attenzione gli inarrestabili processi di miglioramento anche relativamente ai servizi agli studenti, dalle aule e alla mobilità, all’incubatore di impresa»

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