Sul fronte contagi è sempre più difficile la situazione in Sicilia. L’isola continua a registrare giornalmente numeri record per quanto riguarda l’incremento di nuovi positivi, ricoveri e vittime. Davanti all’ospedale Cervello di Palermo si ripetono scene viste nelle settimane di esplosione della pandemia, quasi due anni fa, con decine di ambulanze in coda davanti all’ingresso del pronto soccorso in attesa di lasciare i pazienti positivi.
La Regione sta allestendo delle tenso-strutture con ospedali da campo per ampliare la disponibilità di posti letto. Dopo quella da dieci posti letto montata davanti all’ospedale Cervello, altre due sono pronte agli ospedali Civico e a Villa Sofia. Sono strutture dove è possibile assistere i pazienti in attesa di decidere per il ricovero o la dimissione a seguito di indagini diagnostiche in modo da creare uno sfogo esterno alle sale del pronto soccorso. Sono state coinvolte sia la Croce rossa che le organizzazioni di volontariato, ad esempio le Pubbliche assistenze.
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Alcune ambulanze sono state dirottate dall’ospedale Cervello in altri nosocomi palermitani, e a quello di Partinico. I ricoverati nel capoluogo siciliano sono per lo più non vaccinati, anche under 50, e bambini. Intanto si guarda con preoccupazione alla riapertura delle scuole, confermata al momento al 10 di gennaio. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha lasciato intendere che fino all’ultimo giorno utile potranno scattare proroghe al ritorno degli studenti dietro ai banchi, sulla base di quelle che saranno le indicazioni provenienti da Roma.
L’ultimo bollettino è allarmante: 14.269 contagi in 24 ore, anche se la Regione tiene conto adesso anche degli esiti dei tamponi rapidi. Sono invece 19 i morti, che portano il numero totale dei decessi a 7.634. Il tasso di positività sull’isola è al 24% con oltre 80mila persone attualmente positive. I guariti sono 1.332. Sul fronte ospedaliero sono 1.063 i ricoverati; in terapia intensiva sono 119.