Non c’è più la zona rossa a Palermo, ma anche in occasione di questo 1 maggio le restrizioni non mancheranno. Se da un lato c’è un’Italia gialla che si prepara a vivere una giornata di festa da trascorrere all’aperto con gli amici, dall’altra c’è una Sicilia arancione che guarda ancora con il binocolo le tanto agognate riaperture. Per non parlare di Palermo che, a seguito delle ordinanze di Orlando, si ritrova formalmente arancione ma di fatto quasi in zona rossa.
Oggi e domani, infatti, è vietato l’accesso alle spiagge cittadine da Sferracavallo ad Acqua dei Corsari. Sarà consentito solo ed esclusivamente per l’attraversamento e per l’utilizzo in mare di natanti e imbarcazioni. Confermato, invece, il divieto di stazionamento nel Parco della Favorita e nel prato del Foro Italico dalla Cala a Villa Giulia. Vietate le attività sportive in tutte le aree pedonali, oltre all’interruzione del traffico pedonale e veicolare dalle 18 alle 22 in diverse vie e piazze del centro storico cittadino, anche nei pressi dei luoghi della movida.
LA SITUAZIONE IN SICILIA:
Spostamenti e visite ad amici e parenti
È consentito spostarsi senza limitazioni all’interno del proprio comune. Gli spostamenti fuori dal comune possono avvenire per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute da specificare nell’autocertificazione. È possibile, all’interno del comune, andare a trovare una sola volta al giorno parenti e amici, in massimo 4 persone oltre ai minori conviventi.
Bar e ristoranti
Resta il divieto di consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: fino alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.
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Negozi
Restano aperte le attività commerciali diverse dalla ristorazione e di vendita al dettaglio, come negozi d’abbigliamento, parrucchieri e barbieri. Resta comunque obbligatorio tenere conto delle misure anti-Covid, dunque obbligo di mascherine, distanziamento interpersonale di almeno un metro, ingressi contingentati, dispenser con gel igienizzanti, la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura, nonché la garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria.
È inoltre obbligatorio far rispettare le altre misure anti-contagio, come l’ingresso uno alla volta negli esercizi di vicinato (fino a 40 metri quadrati), oltre a un massimo di due operatori e l’accesso regolamentato e scaglionato, in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico, nelle medie e grandi strutture di vendita, differenziando, ove possibile, percorsi di entrata e di uscita. A tal fine, è obbligatorio esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti all’interno dei locali. Chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Sport
Si può svolgere attività sportiva all’aperto e a livello individuale, nell’ambito del proprio comune di residenza. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.