L’ESA (Agenzia spaziale europea) ha annunciato la recluta di nuovi astronauti, con la presentazione in diretta streaming del nuovo bando. Per la prima volta, la selezione è aperta anche alle persone con disabilità.
Il nuovo bando ESA dopo 11 anni
Avete sognato delle avventure pazzesche come quelle di Interstellar o Gravity? Si dà il caso che l’ESA stia pensando proprio a voi! Undici anni dopo l’ultimo bando, l’Agenzia spaziale europea ha annunciato la prossima campagna di reclutamento con la presentazione del nuovo bando. Le iscrizioni partono il 31 marzo e si chiuderanno il 28 maggio. La grande novità? Per la prima volta nella storia, tra le stelle c’è posto anche per un astronauta con disabilità. D’altronde si sa, lo spazio non conosce nessun tipo di limite!
Dopo la data di chiusura del bando, cominceranno le varie fasi selettive. Il completamento è previsto nel mese di ottobre 2022.
I requisiti minimi
Vediamo quali sono i requisiti minimi “spaziali” richiesti per poter partecipare al bando.
Innanzitutto, bisogna essere cittadini di un Paese membro dell’UE o comunque associato all’ ESA; avere una laurea specialistica in discipline scientifiche (Scienze naturali, Medicina, Ingegneria, Matematica o Scienze informatiche) con almeno tre anni di esperienza lavorativa successivi.
Se non si è in possesso di quest’ultimo requisito, va bene anche esser in possesso di un brevetto da pilota collaudatore sperimentale. Età minima richiesta: meno di 50 anni.
Dopo essersi registrati al sito online dell’ESA e aver compilato un questionario preventivo, occorrerà inviare il proprio curriculum in inglese in formato Europass, con allegato il certificato aeromedico di idoneità.
Tra le altre qualità: un’ottima conoscenza della lingua inglese e di almeno un’altra lingua, massima flessibilità e capacità di adattamento in termini di sede e orario di lavoro, esser disponibili anche a partecipare a esperimenti di bioscienza.
Essenziali, anche se non richiesti esplicitamente, prontezza e sangue freddo!
Il progetto “Parastronaut”
A poche ore dall’annuncio del bando, abbiamo già una certezza: il primo parastronauta della storia sarà europeo. L’iniziativa è figlia del nuovo ed inclusivo progetto “Parastronaut feasibility project ”, fortemente voluto dall’’Agenzia spaziale utilizzando al massimo le risorse europee di cui dispone.
La selezione è, infatti, aperta anche a persone con specifiche disabilità. In consultazione con il Comitato Paraolimpico, possono partecipare al bando i candidati astronauti che hanno una disabilità agli arti inferiori (anche una diversa lunghezza delle due gambe, ad esempio) o una statura inferiore ai 130 cm. Trattandosi di uno studio pilota, l’ESA precisa che al momento non è possibile garantire che il parastronauta volerà nello spazio per le future missioni, ma assicura di metter il massimo impegno per adeguarne i programmi e renderci accessibili. “Vogliamo che questa non sia solo una moda passeggera, ma un’evoluzione strutturale del volo spaziale“, dichiara il nostro corregionale, l’astronauta Luca Parmitano.