Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di RUM:
Con il “decreto scuola” di oggi è stato abolito il bonus maturità ai test d’accesso con effetto immediato.
La R.U.M. si era già espressa in merito alla questione, sottolineando l’iniquità del provvedimento a firma Profumo e la sua applicazione non attenta alle diverse realtà scolastiche, soprattutto fra quelle pubbliche e private.
Diverse, infatti, le proteste dalla maggior parte della popolazione studentesca.
Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, inoltre, ha monitorato la situazione per tutto il periodo estivo e ha espresso il proprio parere negativo presso le sedi istituzionali all’applicazione del bonus.
Apprendiamo con entusiasmo la decisione assunta oggi dal Governo. Non poteva essere dato, in alcun modo, seguito al ddl 334.
Tuttavia, segnaliamo come la situazione sia stata gestita in maniera pessima dal MIUR. Non è possibile che tale decisione sia stata adottata quando già gran parte degli studenti ha affrontato i test d’accesso. Il termine ultimo per intervenire doveva essere quello per l’iscrizione ai test. Così facendo si sono cambiate le carte in tavola a gioco iniziato.
«Una decisione arrivata con troppo ritardo, ma che fa ben sperare – afferma Salvo Di Chiara, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari, – Si è deciso finalmente di ascoltare la voce degli studenti e non perseguire con i paraocchi un provvedimento profondamente ingiusto e di superficiale applicazione».
«Il “decreto scuola” ha sicuramente un risvolto positivo per gli studenti universitari, ma i ritardi ministeriali hanno creato fin troppi disagi – dichiara Carlotta Provenza, Senatrice Accademica della R.U.M., – Nessuno meglio degli studenti sa cosa è meglio per loro! Speriamo che in futuro sia dato ascolto ai rappresentanti con le tempistiche opportune».