L’Università di Palermo ha stretto un accordo con Springer, uno dei principali gruppi editoriali internazionali, fondato nel 1842, è specializzata in pubblicazioni innovative e di elevata qualità in ambito scientifico, medico e tecnologico ed è dotata di una rete di distribuzione capillare a livello mondiale.
Il progetto si chiamerà Unipa Springer Series e includerà pubblicazioni di tutte le cinque macro-aree disciplinari dell’Ateneo: le Scienze mediche, biomediche e della Salute; l’Ingegneria e la Fisica; la Matematica, la Statistica e l’Informatica; le Scienze giuridiche ed economiche; le Scienze umane e sociali. I volumi saranno pubblicati in formato cartaceo e saranno disponibili anche in formato elettronico su SpringerLink, una delle piattaforme più visitate al mondo che fornisce l’accesso a circa 6 milioni di contenuti.
«L’accordo con Springer è un’occasione per il nostro Ateneo di migliorare la qualità della nostra ricerca – dice il rettore Roberto Lagalla –. Abbiamo la grande opportunità di essere più visibili a livello internazionale, anche in quei Paesi che finora non siamo stati in grado di raggiungere. Questa opportunità di proiezione all’esterno darà anche ai nostri ricercatori la possibilità di ricevere più input dalla comunità internazionale, stimolando e ampliando il confronto scientifico».
L’accordo consentirà di pubblicare non solo autori dell’Università, ma anche coloro che hanno avuto rapporti scientifici con l’Ateneo. I libri pubblicati, in modo assolutamente gratuito per gli autori, potranno essere monografie, volumi di più autori, atti di congressi, libri di testo, enciclopedie, manuali, atlanti.
A esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta anche da Springer Italia, Francesca Bonadei, executive editor, Mathematics and Statistics e Antonella Cerri, executive editor, Clinical Medicine dichiarano che con questa collaborazione, concepita e avviata da Nicholas Philipson – editorial director, Business, Economics and Statistics presso gli uffici di Springer a New York – Springer mira a supportare l’Università nel selezionare e promuovere ricerca di qualità, sviluppata all’interno dell’Ateneo, che merita una diffusione a livello globale.
Ma perchè continuare a offrire l’opportunità ad editori commerciali di arricchirsi con lo sforzo dei ricercatori? Oggigiorno e a maggior ragione in tempi di crisi la tendenza è quella della cosiddetta Scienza Aperta che promuove la conoscenza come bene comune mettendo al centro il ruolo dell’Autore del prodotto della ricerca scientifica e non l’editore. Tutti i bandi europei dichiarano espressamente che la ricerca prodotta con il contributo di fondi europei sia messa a disposizione della comunità scientifica in modalità Open Access che non preveda cioè alcun costo per le licenze da parte degli studiosi. Tra l’altro l’Università di Palermo ha sottoscritto la dichiarazione di Berlino nella quale ci si impegna a promuovere la cultura dell’Open Access per la ricerca scientifica! da bibliotecario quale sono non credo che l’accordo con Springer vada in questa direzione.e non posso fare a meno di esprimere il mio rammarico per l’incapacità di sapere effettuare scelte coraggiose come quella dell’Open Access