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Affrontare il traffico salvando la frizione, da Palermo a Budapest


In questo articolo, affronteremo una delle difficoltà ricorrenti per chi viaggi in auto lunghi, ecco come salvare la frizione.

Frizione
Frizione – Fonte:Redazione web

Una delle difficoltà ricorrenti per chi preferisce andare in vacanza in auto è il traffico. Per chi arriva a Palermo dallo stretto di Messina, le scelte sono due: A20 direttamente, oppure A19 passando per Catania. Ma la pazienza entra in gioco soprattutto arrivando in città, tant’è che i residenti consigliano di lasciare l’auto lontana dal centro e sfruttare i mezzi pubblici.

Rallentamenti e frizione: le nuove soluzioni

Quando l’auto procede a rilento nel traffico, le conseguenze più importanti sono due: il surriscaldamento del motore e l’usura della frizione. Per raffreddare il motore, soprattutto nella calura estiva, è consigliabile fare delle soste. È importante anche verificare le condizioni della ventola e del sistema di raffreddamento prima di mettersi in viaggio.

Per la frizione, una delle soluzioni più brillanti degli ultimi decenni è il cambio automatico o robotizzato, presente soprattutto nelle trasmissioni a doppia frizione come quella di Jeep Renegade che si vede nella foto sotto.

Immagine del kit frizione tratta dal sito auto-doc.it

Questo tipo di trasmissione elimina l’esigenza di mettere sempre mano alla leva del cambio (per non parlare del piede sul pedale della frizione). Il passaggio da una marcia all’altra avviene senza soluzione di continuità, grazie ai due dischi sempre collegati rispettivamente alle marce pari e dispari. Senza il margine di errore del cambio manuale, l’usura dei dischi della frizione si riduce al minimo e chi guida può mantenere la massima attenzione sul traffico, magari rilassandosi un po’.

Una fuga dal traffico di Palermo: vacanze all’estero

Sole, mare e vacanze. Quali sono le destinazioni preferite da chi vuole viaggiare in un ambiente diverso? Per trovare una natura incontaminata, con fiumi e laghi che rinfrescano anche d’estate, molte famiglie si dirigono a est: Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria. Una delle differenze da tenere presente in questi casi è la modalità di pagamento delle autostrade.

A differenza dell’Italia, con pedaggi basati sulla percorrenza, in molti Paesi si paga una tariffa fissa che dipende dalla durata. Si tratta di un contrassegno digitale, oppure erogato sotto forma di adesivo, chiamato anche “vignetta”. Il pagamento si può fare online, oppure alla frontiera, presso le stazioni di servizio prima e dopo il confine. Per Slovenia, Austria e Croazia, ormai tutti i costi sono espressi in euro, mentre l’Ungheria non ha ancora aderito alla moneta unica, quindi è meglio munirsi di fiorini ungheresi.

Consigli per un viaggio in Ungheria: il costo autostradale è mediamente inferiore rispetto ai tragitti italiani. Una vignetta ungherese valida 10 giorni costa 6.400 fiorini, circa 16 €. Tra le destinazioni più amate c’è la capitale, Budapest, attraversata dal fiume Danubio, ma anche il lago Balaton, raggiungibile via terra da Trieste, passando per la Slovenia, oppure con il traghetto per la Croazia, raggiungendo Zagabria.


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