Si è svolta ieri, a Palermo, la commemorazione di Paolo Giaccone, ucciso 32 anni fa dalla mafia per essersi rifiutato di falsificare una perizia. La cerimonia si è tenuta presso l’Istituto di Medicina legale dell’Università di Palermo, al Policlinico Universitario, davanti al cippo eretto in suo onore.
Per il Comune di Palermo era presente l’assessora alle Attività produttive Giovanna Marano.
«Alla commemorazione di Paolo Giaccone, – ha dichiarato Giovanna Marano – l’amministrazione comunale ha inteso onorare la memoria di un uomo, di un professionista, di un medico che ha perseguito fino in fondo, con rigore e trasparenza, i suoi compiti professionali, senza mai arretrare davanti alla minaccia mafiosa. In questo senso, – ha concluso l’assessora – Paolo Giaccone ha rappresentato quella parte della città che, nei lunghi anni di guerra di mafia, non ha chinato il capo».
«Il professor Giaccone – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è stato un esempio di tensione etica e rigorosa professionalità, punto di riferimento della migliore società civile e professionale italiana. La sua esperienza a Palermo, come quella dell’avvocato Ambrosoli a Milano, – ha concluso il Sindaco – è propria di quello che può definirsi un eroe borghese».
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, anche i familiari della vittima e le più alte cariche militari e istituzionali.
Sapete qual è la cosa triste?
Che i ragazzi del SISM da 10 anni sono gli UNICI studenti, insieme agli stranieri che ospitano ad agosto a partecipare ogni anno alla commemorazione per altro mettendoci davvero il cuore…
Però queste cose non vengono citate giusto?! Eppure al di là di ogni bandiera, è importante dirlo, perchè 80 ragazzi ogni anno tornano nei loro Paesi in tutto il mondo conoscendo la figura di Paolo Giaccone e contrapponendola alla vita mafiosa di cui siamo tanto famosi