Scopri un borgo siciliano incantato, dove ogni pietra e vicolo raccontano storie millenarie, regalando ai viaggiatori un viaggio senza tempo tra rovine antiche e tradizioni mai dimenticate.
Nel cuore della Sicilia, il borgo di Tripi offre ai viaggiatori un’affascinante immersione nella storia, rivelando le vestigia dell’antica città di Abakainon. Qui, tra rovine millenarie e racconti senza tempo, è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio nel passato, scoprendo tradizioni e segreti custoditi per secoli.
A Tripi, situato nel territorio della Città Metropolitana di Messina, è tornata alla luce l’antica città siculo-greca di Abakainon grazie a una serie di scavi archeologici realizzati tra il 2019 e il 2024. Questi scavi, condotti in contrada Piano, hanno rivelato nuove informazioni cruciali per comprendere la struttura urbana e la cultura di una delle città più importanti della Sicilia antica, successivamente romanizzata.
Tripi è un suggestivo borgo di circa 750 abitanti, arroccato a 450 metri sul livello del mare. Qui, oltre alle rovine di Abakainon, i visitatori possono esplorare la frazione di San Cono, famosa per la Grotta del Santo. Passeggiando per le vie del centro storico, è possibile godere di una piacevole atmosfera antica, perfetta per un’escursione a piedi. Per esplorare le zone più periferiche, è invece consigliabile utilizzare un mezzo privato, che consente maggiore libertà di movimento.
Secondo l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, “le ricerche ad Abakainon aprono una finestra preziosa sul passato, permettendo di approfondire la conoscenza della storia e dell’assetto urbano della città antica.” Tra i ritrovamenti, si distinguono una stoà porticata di epoca ellenistico-romana e la sepoltura di un individuo maschile adulto, con accanto un pentanummo di Giustiniano I utilizzato come ciondolo, databile tra il VI e il VII secolo d.C., quando l’area era già in declino.
Gli scavi ad Abakainon sono stati possibili grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza di Messina e il Comune di Tripi. Questa cooperazione ha permesso di finanziare congiuntamente le ricerche archeologiche, con un investimento di circa 460 mila euro, offrendo così una nuova opportunità per valorizzare il patrimonio storico della regione.
Le origini di Abakainon risalgono al popolo siculo, attorno al 1100 a.C., e i suoi primi insediamenti mostrano tracce della cultura del Neolitico Medio e dell’Età del Bronzo. Successivamente colonizzata dai Greci, la città fu occupata da Dionisio I, tiranno di Siracusa, che nel 396 a.C. requisì una parte del suo territorio per stanziarvi soldati mercenari. Dopo la sconfitta dei Cartaginesi nel 393 a.C., Abakainon passò sotto il controllo siracusano e visse un periodo di declino, fino a divenire municipio romano con il nome di Abacaenum nel 262 a.C. La città fu poi distrutta nel 36 a.C. da Ottaviano.
Un dettaglio interessante per i visitatori appassionati di numismatica: Abakainon aveva una propria zecca e produceva monete in argento e bronzo, caratterizzate da un cinghiale con una ghianda, simbolo della natura rigogliosa che circondava la città. Queste monete antiche sono oggi esposte nei principali musei del mondo.
Visitare Abakainon significa vivere un’avventura tra storia e mito, una rara opportunità di esplorare le radici profonde della Sicilia antica. Grazie agli sforzi della Soprintendenza di Messina e del Comune di Tripi, oggi questo patrimonio straordinario è a disposizione di tutti gli appassionati di storia e archeologia, che possono rivivere il passato attraverso reperti preziosi e un paesaggio unico.
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