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Allarme suicidi tra gli studenti universitari, nasce uno sportello di supporto psicologico ad Unipa


Nell’ambulatorio medico della cittadella di viale delle Scienze dove vengono offerte visite gratuite ai ragazzi verrà allestito un altro polo d’ascolto

“Con una popolazione studentesca di 50mila ragazzi è un po’ complesso cogliere sul nascere i segnali del disagio, ma l’Ateneo è in campo”. Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, non nasconde il problema. Da un capo all’altro dell’Italia negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di suicidi tra gli universitari.

“Sentiamo il peso di aspettative asfissianti che non tengono in considerazione il bisogno umano di procedere con i propri tempi, nei propri modi”, ha detto lunedì Emma Ruzzon, rappresentante degli studenti durante la cerimonia di inaugurazione dell’801esimo anno accademico dell’università di Padova. Lo scorso mese a Palermo uno studente di Economia si è tolto la vita. Gli mancavano poche materie per terminare il suo percorso di studi. Il primo febbraio una studentessa di 19 anni è stata trovata morta nel bagno dell’università Iulm che frequentava, a Milano. Ragazzi sempre più fragili, schiacciati dal peso delle aspettative e da una competizione sempre più estrema.

Un malessere che, secondo il rettore di Palermo, si è acuito dopo la pandemia. “Ho la netta sensazione – dice all’Adnkronos – che il post Covid abbia peggiorato una condizione di fragilità che statisticamente è sempre esistita. Il passaggio dal mondo scolastico a quello universitario è avvenuto senza un meccanismo di compartecipazione anche del disagio. L’inizio di una nuova fase della loro vita, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, non è stato condiviso con una classe ma mediato da un computer”. Isolati e soli con uno schermo come unica interfaccia. “Non c’è stata una socializzazione che in alcuni casi è compensativa. Questo ha creato un peggioramento del disagio”.

Per fronteggiare il malessere crescente Unipa ha incrementato i punti di ascolto. “Abbiamo potenziato l’approccio psicologico e a breve ho previsto il reclutamento di altri due psicologi”, spiega Midiri. Al momento il servizio di Counselling psicologico, a disposizione nei locali del Cot, può contare su quattro psicologi che ricevono su appuntamento dal lunedì al venerdì (091.23865500, mail: [email protected]). “La loro è un’attività molto intensa e sto avviando altri percorsi per la prevenzione del disagio come lo sportello antiviolenza con personale qualificato in grado di raccogliere le segnalazioni dei nostri ragazzi e intervenire con tempestività”.

“Quello dell’ascolto è un problema vero e molto sentito dai ragazzi, che spesso non hanno punti di riferimento”, sottolinea il rettore, spiegando che nell’ambulatorio medico universitario, allestito nella cittadella di viale delle Scienze e in cui vengono offerte visite gratuite ai ragazzi, “allestiremo un altro polo psicologico di ascolto”. Resta, però, il grido d’aiuto lanciato dagli studenti palermitani che, dopo il suicidio del loro collega, hanno sistemato uno striscione vicino al dipartimento di Economia. “Non si può morire di università. Contro un merito che ci uccide”, c’era scritto. “I ragazzi sanno oggi che se non hai numeri da poter presentare, a partire dal voto di laurea, l’inserimento nel mercato del lavoro è sempre più difficile – ammette Midiri -. Il successo universitario, però, non dipende solo dal loro impegno ma anche dal modo in cui possono affrontare il loro percorso. Ecco perché il compito delle Istituzioni è garantire un effettivo diritto allo studio”.

Che si traduce nella possibilità di usufruire di borse di studio, di poter frequentare le lezioni o di avere, se fuorisede, la possibilità di un alloggio in cui vivere dignitosamente. “In un contesto socioeconomico come il nostro il numero delle domande è quattro volte superiore a quello delle borse di studio messo a concorso – sottolinea il rettore -. C’è un problema di diritto allo studio che va affrontato: la politica deve trovare le risorse perché questo diritto sia garantito a tutti, traducendo davvero in realtà il concetto di pari opportunità. Il nostro Paese potrà smettere di essere la Cenerentola d’Europa in chiave di alta istruzione solo grazie al merito. Dobbiamo essere competitivi, dobbiamo, da un lato, assicurare il diritto allo studio a tutti e, dall’altro, favorire i percorsi di eccellenza dentro l’Università”. A Palermo i due terzi degli iscritti non pagano le tasse universitarie. “Questa è una concreta possibilità di ascensore sociale – conclude Midiri -. Adesso occorre investire anche nelle residenze universitarie per permettere ai ragazzi di avere a titolo gratuito o con un costo bassissimo un posto sicuro dove vivere e studiare”.

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