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Almalaurea, la classifica delle facoltà “inutili”


Quali sono le facoltà più inutili, ovvero quelle che danno minori possibilità di lavoro? La risposta viene dal consorzio universitario Almalaurea, che ha stilato la classifica delle università che inseriscono con più difficoltà nel mercato del lavoro.

In vetta c’è – ebbene sì – Giurisprudenza con il 24 percento dei disoccupati; seguono Psicologia (18 percento) e Lettere (15 percento). All’ultimo posto si classifica Sociologia con il suo 11 percento di disoccupati.

Da Almalaurea tengono, però, a precisare che si tratta di una classifica che va presa con le pinze. La valutazione dell’utilità di un percorso di studi – sottolineano – è certamente una questione complessa che non può essere esaurita in una semplice classifica.

La minore o maggiore utilità di una laurea va considerata anche in relazione alle possibilità di carriera e di realizzazione personale e – tra l’altro – l’istruzione non è l’unico fattore che viene considerato nell’inserimento del mondo del lavoro.

Non è possibile, poi, verificare l’utilità o meno di un percorso di studi ad un anno dalla sua fine, poiché le competenze e conoscenze che ci offre costituiscono una valigia che si porta con sé per il resto della vita.

Altro fattore da considerare è, certamente, il grado di soddisfazione all’interno del lavoro svolto in base a retribuzione, uso delle competenze e via dicendo.

Ma non è tutto. Elemento da non sottovalutare e non preso in considerazione in questa classifica sono le famiglie d’origine, le performance di studio, la qualità di eventuali stage e le aspirazioni degli studenti.

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A proposito dell'autore

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2 Risposte

  1. Marta

    È l’Italia che ha reso inutili queste lauree… O magari vogliamo accusare i giovani di aver fatto scelte sbagliate per giustificare la drammatica situazione in cui ci troviamo

  2. AlmaLaurea

    Carissimi, come precisato nell’articolo AlmaLaurea non stila classifiche perché le indagini e i dati raccolti dal consorzio non permettono di farle. Lo abbiamo ribadito in molte occasioni, anche attraverso una risposta ufficiale pubblicata sul nostro sito: queste interpretazioni non sono solo affrettate, ma anche errate, perché la valutazione dell’utilità di un percorso di studi o di una laurea è una questione alquanto complessa. Senza tenere conto dei numerosi elementi che concorrono alla valutazione di un percorso universitario, ogni graduatoria rischia di essere, oltre che distorta, irrilevante o addirittura dannosa.
    Grazie