Ogni anno, Amazon distrugge milioni di prodotti rimasti invenduti. Beni nuovissimi di elettronica, gioielleria, libri e altri oggetti. Le riprese della vergogna sono state girate all’interno del centro Amazon di Dunfermline, in Scozia.
Anche quest’anno, milioni di persone hanno fatto acquisti online approfittando del Prime Day: 48h per accaparrarsi le offerte più vantaggiose del momento. Ma ciò che non è noto a tutti, è il grave impatto ambientale che segue a queste giornate, per colpa dell’azienda stessa.
Amazon: le inchieste sugli sprechi
Negli anni scorsi, inchieste condotte nel Regno Unito e in Francia avevano inquadrato il colossale spreco operato da Amazon. Soltanto il mese scorso, Greenpeace ha pubblicato i risultati della propria indagine sugli sprechi della nota azienda in Germania, dove la legge vieta alle imprese di smaltimento di rifiuti di processare prodotti che non siano danneggiati.
La nuova indagine choc
Quest’anno, ad aggiungere benzina sul fuoco delle accuse, ci ha pensato l’emittente televisiva britannica Itv News, iniziatrice di un’indagine condotta all’interno di uno dei magazzini scozzesi di Amazon. Smart tv, MacBook, Tablet, Smartphone, tutti prodotti perfettamente funzionanti ma rimasti invenduti, destinati ad esser distrutti.
Amazon e la politica degli affari
Secondo un ex dipendente di Amazon, circa metà degli oggetti che vengono distrutti sono resi, mentre l’altra metà sono del tutto nuovi, “ancora sigillati”. A quanto pare, questa pratica fa parte della politica di Amazon. Molti venditori scelgono di vendere i propri prodotti sulla piattaforma, immagazzinando la merce sugli scaffali dei magazzini dell’azienda. Qualora i prodotti rimangano invenduti per troppo tempo, allora Amazon li addebita per lo stoccaggio. Alla fine dei conti, diventa più conveniente per entrambe le parti smaltire semplicemente la merce, distruggendola.
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Il grave impatto sull’ambiente
La modalità sarà economicamente più vantaggiosa per i venditori, ma non di certo per l’ambiente. L’impatto, infatti, è enorme, come ammesso dalla stessa azienda nel proprio report annuale sulla sostenibilità. La scorsa estate, Amazon ha annunciato un fondo di 2 miliardi di dollari per la lotta al cambiamento climatico, rendendosi nel frattempo responsabile delle emissioni in costante aumento.
La replica di Amazon
“Stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo smaltimento zero dei prodotti e la nostra priorità è rivendere, donare a organizzazioni di beneficenza o riciclare i prodotti invenduti”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda ai microfoni di iTv News. “Come ultima risorsa, invieremo gli articoli al recupero energetico, ma stiamo lavorando duramente per ridurre a zero il numero di volte in cui ciò accade”. Durante lo stesso periodo, l’azienda ha donato in beneficenza 28 mila oggetti. Intanto, i funzionari del governo britannico hanno affermato che esamineranno attentamente la questione.