Quasi ogni uomo guarda i film p**no. E questa non è una novità. Ma negli ultimi anni, la percentuale di donne nel pubblico del p**no è cresciuta. Cosa significa questo cambiamento? Lo spiegano gli esperti
Le donne guardano i film p**no. Lo diciamo così, senza troppi giri di parole, perché troppe sono già state spese. I recenti sondaggi svolti da popolari siti web p**no come PornHub e xHamster lo rivelano senza troppi preamboli: quasi un terzo del pubblico che guarda il p**no è composto da donne e tale quota è in aumento.
E la faccenda non è affatto spinosa, anzi è scientificamente provata e apprezzabile. Cominciamo con una premessa importante: i neuroni che provocano l’eccitazione negli esseri umani in seguito alla visione di un film p**no sono sempre loro, i neuroni specchio. Sì, quelli che se vediamo qualcuno piangere, ci inducono a piangere anche noi, o se vediamo qualcuno sorridere, rispondiamo di rimando con un sorriso. Questi neuroni sono stati osservati nella specie umana e dei primati, ma anche negli uccelli. Sia le donne che gli uomini li hanno, anche se finora non erano stati analizzati nell’ambito della sessualità, men che meno in quella femminile.
Il p**no può migliorare la vita sessuale delle donne?
Un recente studio condotto dallo psicologo Sean McNabney e dai suoi colleghi della Valparaiso University, nello stato americano dell’Indiana, ha fornito maggiori informazioni sulla connessione tra la sessualità delle donne e la pornografia. Ha condotto ricerche che hanno coinvolto più di 2.400 donne negli Stati Uniti e in Ungheria per esaminare la questione di come il consumo di pornografia stia influenzando la soddisfazione sessuale complessiva delle donne e le loro relazioni.
Lo studio ha rilevato, tra le altre cose, che un uso più frequente della pornografia era correlato a una minore difficoltà nell’eccitarsi, meno problemi nel raggiungere l’orgasmo e un maggiore piacere orgasmico, sia da sole che durante i rapporti di coppia. E non solo, è uscita anche una profilazione del target: le donne che guardano i p**no tendono a essere della generazione Z o Millennials (quindi dai 18 ai 40 anni circa) e con un livello di istruzione medio-alta.
Dato confermato anche dal sondaggio di xHamster, pubblicato a febbraio e basato su un campione di 100 mila partecipanti. In totale, il 33,8% delle consumatrici di pornografia intervistate ha dichiarato di avere un’età compresa tra i 18 ei 24 anni. E il 60% delle donne in questo sondaggio ha affermato che guardare il p**no ha migliorato la loro vita sessuale.
P**no al femminile: lotta alla sessualità stigmatizzata
Un sondaggio del 2019 di Pornhub ha affermato che il 32% dei visitatori del sito in quell’anno erano donne, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Ma la professoressa Madita Oeming, studiosa di cultura presso l’Università tedesca di Paderborn specializzata nello studio del fenomeno della pornografia, sottolinea che è necessaria della cautela quando si ha a che fare con le statistiche di genere di Pornhub perché si basano principalmente sui big data. Ciò significa, per esempio, che un uomo potrebbe utilizzare il computer di una donna per guardare il p**no.
Tuttavia, è giusto affermare che esiste una tendenza generale di un pubblico femminile in aumento per quanto riguarda la visione dei film p**no, anche se sono sempre in minoranza rispetto a quello maschile. La ragione probabilmente risiede nella cultura e nella società, dice Oeming, con la sessualità femminile ancora diffusamente stigmatizzata.
«Non sto dicendo che gli uomini siano sessualmente liberi, per niente – commenta Oeming – Ma l’idea che le donne siano esseri sessualmente attivi, che abbiano un desiderio sessuale, che cerchino il sesso non solo per amore, intimità o procreazione, ma anche solo per piacere, è ancora qualcosa difficile da comprendere, anche al giorno d’oggi».
Solo 15 o 20 anni fa, non sarebbe stato nemmeno immaginabile trovare un articolo in un sito con un titolo come “I 10 migliori siti p**no per donne”, ma oggi per fortuna tali argomenti stanno guadagnando visibilità. «L’opinione pubblica sta normalizzando a poco a poco l’idea che le donne guardino i p**no. Nella cultura occidentale è in corso un cambiamento che include anche la sessualità e la società si sta lentamente allontanando dagli stereotipi di genere. Stiamo sempre più sfidando le idee su come uomini e donne siano presumibilmente intrinsecamente diversi».
«La liberazione sessuale delle donne non ha cambiato il loro comportamento»
Tuttavia, il biologo dell’evoluzione Thomas Junker è di un’opinione diversa. È convinto che la ragione della minore percentuale di donne nel pubblico del p**no non risieda nella società, ma nella biologia. «Gli sviluppi che si sono verificati di recente all’interno della società non hanno cambiato la realtà in generale. Stranamente, con l’emancipazione e la vita più libera delle donne negli ultimi decenni, non è comunque avvenuto un cambiamento radicale. Si potrebbe pensare che le donne sessualmente libere avrebbero adottato atteggiamenti e comportamenti maschili nei confronti della pornografia, ma non l’hanno fatto. Questa è la verità», ha affermato Junker.
Tuttavia, c’è stato un cambiamento nel mercato dei film pornografici: oggi c’è più offerta e addirittura alcuni p**no sono pensati per un pubblico femminile, come quelli girati dalla regista Erika Lust.
p**no al femminile: liberatorio o sessista?
Junker, da parte sua, è convinto che «il tentativo di fare p**no al femminile non sia stato un grande successo. Almeno non in un mercato di massa come la pornografia maschile». Oeming, d’altra parte, crede che ciò che viene etichettato come p**no femminista stia avendo un momento mainstream e vede il suo potenziale per cambiare lo status culturale del p**no.
Tuttavia, ha anche dei dubbi sull’etichetta, temendo che rafforzi piuttosto che rompere con gli stereotipi. «È spesso usato come sinonimo di “p**no per donne”. Non mi piace l’idea che ci siano libri, film o p**no specificatamente per le donne. Questo è, in effetti, un concetto sessista», ha detto.
Oeming ha definito un malinteso che il p**no femminista e il femminismo siano solo per le donne: «Che tipo di p**no ti piace è una questione di gusti personali, di desideri e fantasie sessuali, non di genere».
Approcci diversi al p**no: «Parte della nostra biologia»
Secondo Thomas Junker, tuttavia, uomini e donne sono diversi e hanno standard diversi quando si tratta di selezione del partner: questo è il motivo per cui hanno anche approcci diversi ai film p**no, sostiene.
È del parere che gli uomini rispondano di più a stimoli visivi come la forma del corpo, il viso e la buona salute. Vogliono partner giovani e in grado di avere figli e si concentrano principalmente su cose che sono chiaramente e facilmente visibili. Le donne, invece, sembrano più attratte da stimoli diversi, come toccare o parlare. I partner maschili devono essere responsabili, avere risorse per prendersi cura della prole. I criteri femminili per la scelta del partner non sono quindi facilmente visibili. Questo è il motivo, dice Junker, per cui gli uomini guardano più film p**no: «Fa parte della nostra biologia».
Forse non sapremo mai con certezza se il desiderio di guardare il p**no è acquisito o è un prodotto dell’evoluzione, ma sembra che i neuroni specchio siano stati certamente più attivi nelle donne ultimamente – almeno, più che mai.