l 24 febbraio 2022 segna il primo anniversario dall’inizio del conflitto armato tra l’Ucraina e la Russia, un conflitto che ha causato la morte di migliaia di persone e ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti. A distanza di un anno, molte famiglie ucraine sono ancora colpite dalla guerra, dalla distruzione delle loro case e dalla perdita dei propri cari.
In questa occasione, abbiamo deciso di dare voce alla testimonianza di Anna, una studentessa ucraina che vive a Palermo e che ci racconta la sua esperienza personale di fronte a questa tragedia. Anna ci parla del dolore che ha provato per la distanza dalla sua patria, ma anche della sua accoglienza calorosa in Italia e della speranza che il conflitto finisca presto.
Carissimi amici di Younipa,
Oggi è un anniversario triste e doloroso per me e per il mio paese, l’Ucraina. Un anno fa, la guerra è scoppiata nel nostro paese e da allora la situazione è stata difficile e imprevedibile.
Sono qui a Palermo, lontana dalla mia terra natale, ma il mio cuore è ancora lì, con la mia famiglia e i miei amici che stanno vivendo la guerra ogni giorno. Non riesco a immaginare come si sentono, cosa provano e come si comportano ogni giorno per sopravvivere. La loro vita quotidiana è stata distrutta dalla guerra, e ogni giorno è un’altra battaglia per la sopravvivenza.
Ricordo i giorni felici della mia vita in Ucraina, quando andavo a scuola e studiavo per il mio futuro. Ricordo anche i momenti difficili, quando la guerra si avvicinava e il rumore delle bombe era sempre più vicino. Ricordo quando ho deciso di partire e andare in Italia, dove speravo di trovare una vita migliore. Ma lontana dalla mia terra natale, mi sento impotente e inutile, mentre la mia patria soffre.
Ogni volta che leggo le notizie sul conflitto, il mio cuore si spezza. Non riesco a capire perché la guerra debba esistere, perché le persone debbano soffrire, perché la vita debba essere così difficile. Vorrei poter fare qualcosa per aiutare, ma mi sento bloccata e impotente.
Ma devo continuare a sperare. Sperare che un giorno il conflitto finirà, che la pace e la stabilità torneranno nel mio paese. Sperare che un giorno potrò tornare a casa e vedere la mia terra natale senza la paura della guerra. Sperare che un giorno la vita quotidiana degli ucraini potrà tornare alla normalità.
Devo dire che la mia vita qui a Palermo è stata molto diversa rispetto alla mia vita in Ucraina. Quando sono arrivata qui, mi sentivo persa e sola, lontana dalla mia famiglia e dai miei amici. Ma ho trovato un’accoglienza calorosa dai miei compagni di studi e dalla gente del posto.
Mi hanno accolta con tanta curiosità, ma anche tanto affetto. Hanno voluto sapere tutto della mia vita in Ucraina, della mia cultura e delle mie tradizioni. Mi hanno invitata a cena, mi hanno mostrato i luoghi più belli della città e mi hanno fatto sentire parte della loro comunità.
Questa accoglienza mi ha fatto sentire meno sola e mi ha dato la forza di affrontare la situazione difficile del mio paese. Grazie a loro, ho potuto parlare delle mie preoccupazioni e delle mie paure riguardo alla guerra in Ucraina, e ho trovato un ascolto attento e compassionevole.
Questa esperienza mi ha insegnato che non importa dove siamo, non siamo mai soli. C’è sempre qualcuno che ci accoglie con affetto e comprensione, e che ci aiuta a superare le difficoltà della vita. E per questo, sono grata ai miei amici qui a Palermo.
Caro diario, oggi è un giorno triste per me e per l’Ucraina, ma devo continuare a sperare e a pregare per un futuro migliore.
Con amore,
Anna.