Anno nuovo, zona rossa ed occhi puntati al 7 gennaio quando l’Italia dovrebbe essere suddivisa nuovamente in diverse zone colorate. Tra due settimane scadono gli effetti del decreto legge n. 158 del 2 dicembre e del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre, mentre il 7 gennaio cessano le restrizioni del Natale 2020 che hanno portato l’Italia in zona rossa e arancione “a singhiozzo”. Cosa succederà dopo? I numeri degli ultimi giorni, dall’Rt comunicato dal ministero della Salute e dall’Iss ai nuovi positivi in tutte le regioni, lasciano presagire che saranno presenti tutte e tre le fasce: zona rossa, arancione e gialla.
Per quanto riguarda le scuole c’è già una data, quella del 7 gennaio, per la ripresa della frequenza in presenza al 50%. Proprio ieri c’è stato il via libera alla ripresa delle lezioni in presenza nella scuola al 50% da giovedì 7 gennaio. Il Viminale, in una nota, ha annunciato che “le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa” e “dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.
Due giorni fa è stato evidenziato come è ancora in aumento l’indice Rt in Italia, che sale da 0,90 a 0,93: è la terza settimana consecutiva di aumento. A ciò si aggiungono gli ultimi bollettino.
In particolare, quello di ieri, vede crescere i nuovi contagi: 23.477 i nuovi casi di coronavirus in Italia a fronte di 186.044 tamponi eseguiti. Il tasso di positività risale al 12,6% (ieri si attestava al 9,6%). Le vittime sono state 555, per un totale di 74.159 dall’inizio della pandemia e tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva (+27 per un totale di 2.555). Ci sono alcune regioni più in sofferenza di altre e dove dovranno essere adottate, da parte del governo centrale, misure più restrittive per cercare di limitare la diffusione del virus.
Non va meglio, però, in Sicilia dove ieri si è registrato un tasso di positività del 17% con ben 1299 nuovi positivi e si sono registrati 5 pazienti in più in terapia intensiva.
Numeri da tenere sotto osservazione nei prossimi giorni e che forniranno gli strumenti per valutare la situazione e decidere cosa fare dal 7 gennaio in poi. La certezza è che ci aspetta un nuovo Dpcm con restrizioni e raccomandazioni, il primo dell’anno nuovo