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Arrivano nuovi posti letto per i reparti Covid in Sicilia


Palermo e provincia. Negli ospedali Covid si aggiungono altri posti letto. Ha annunciato la notizia il commissario Renato Costa incaricato di gestire l’emergenza Covid a Palermo.

Nuovi posti letto

Entro oggi avremo disponibili altri 20 posti-letto all’ospedale “Cervello”, cui seguiranno entro la settimana ulteriori 16 posti. Domani all’ospedale “Madonna dall’Alto” di Petralia Sottana, dopo i 10 posti attivati ieri, arriveremo a 35 e sempre entro la settimana saranno disponibili altri posti Covid per ricovero ordinario e di terapia intensiva.

Inoltre, vanta altri 30 posti il padiglione dell’ospedale Arnas Civico di Palermo.

A questi posti in regime ordinario bisogna aggiungere che attualmente sono liberi 19 posti in terapia intensiva. Costa aggiunge: “Non ci fermiamo e i numeri sono in costante evoluzione, pertanto, vogliamo tranquillizzare i cittadini che a oggi non ci sono criticità o emergenze legate alla mancanza di posti-letto”.

A proposito del numero di pazienti presenti nelle aree di emergenza il commissario ribadisce che “quando nel pronto soccorso di Civico o Cervello si trovano 40 pazienti non si tratta di persone in attesa di ricovero, ma utenti ricoverati a tutti gli effetti. Questo perché in Pronto soccorso i sanitari sono in grado di assistere completamente coloro che hanno bisogno. Abbiamo sia al Civico che al Cervello tra i migliori professionisti a disposizione della sanità palermitana che si occupano di Covid fin dall’inizio di questa pandemia”, conclude.

Nuovi posti letto anche a Petralia Sottana

Intanto l’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana ospita i primi pazienti covid positivi, assistiti e curati al terzo piano della struttura. In pochi giorni è stata rimodulata l’organizzazione, separati i percorsi ed adeguati gli impianti. Lo sforzo comune consente di mettere al servizio della collettività i primi posti di un percorso che prevede un secondo step di 50 posti letto ed un successivo, a regime, di 100 posti. Lo ha spiegato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni.

Con ingresso e percorsi separati, l’Ospedale mantiene i posti letto per pazienti no-covid di Medicina, Chirurgia e Ginecologia. In tutto 20 posti letto, tutti occupati al primo piano della struttura. Così come rimane al servizio del comprensorio il Pronto Soccorso.

Piano di intervento regionale per la sanità

Intano, in Sicilia sono già in corso i lavori di ulteriore ampliamento della Rete delle terapie intensive che andranno ad aggiungersi ai posti letto attualmente esistenti in tutto il territorio.

Si tratta del Piano di protezione civile redatto in luglio dall’assessorato regionale alla Salute e approvato solo lo scorso ottobre dal dipartimento nazionale di Protezione civile. Il presidente della Regione Nello Musumeci, nella sua qualità di commissario straordinario, lo ha reso immediatamente operativo.

La rete delle Terapie Intensive

Stamane, in particolare, sono stati consegnati i lavori per la realizzazione, al “Padiglione C” del Policlinico “G. Martino” di Messina, di ulteriori 16 posti di terapia sub-intensiva destinati in questa fase a pazienti affetti da Covid-19. Otto di questi posti, a pressione negativa, potranno anche essere immediatamente riconvertiti, in caso di necessità, in terapia ad alta intensità di cura. Il progetto prevede che le lavorazioni si svolgano in due turni e, ove si presentino le condizioni, anche in tre.

I nuovi posti rappresentano un’ulteriore dotazione, rispetto al Piano regionale che già prevede per il Policlinico di Messina 86 posti in degenza ordinaria e 24 in terapia intensiva. In questo caso, i posti saranno esclusivamente dedicati a pazienti Covid-19 e non sarà quindi necessario sottrarre spazi ad altri servizi assistenziali.

Gli interventi di dotazione di nuovi posti letto in Sicilia serviranno a curare nuovi malati di Covid. E, soprattutto, consentiranno di non togliere spazio agli altri pazienti che hanno parimenti il diritto di ricevere cure mediche. Un passo importante per tentare di arginare le falle di un sistema sanitario per cui tutti i siciliani stanno pagando un prezzo altissimo.


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