Oggi, 22 settembre, si celebra l’equinozio di Autunno. Per rendere omaggio alla stagione dai mille colori caldi, rispolveriamo insieme l’origine dei termini “equinozio” e “autunno”.
La bella stagione è giunta ormai al termine, la calda Estate lascia spazio all’Autunno, sebbene le temperature sembrino volerci graziare ancora. I cocktail e gli aperitivi in riva al mare verranno presto sostituti da thè e cioccolate, le giornate cominceranno ad accorciarsi e le strade del centro verranno pervase dal profumo delle caldarroste.
Equinozio d’Autunno: esprimi un desiderio!
La nuova stagione, come ogni equinozio, si apre all’insegna di un cielo costellato di stelle cadenti. In questo periodo dell’anno, infatti, le condizioni ottimali di trasparenza (dovute all’assenza di inquinamento luminoso) permettono di osservare in un’ora tra le 10-20 stelle cadenti! La sera perfetta per poter esprimere i propri desideri.
Equinozio: significato
Per comprendere ancor meglio il fenomeno astronomico che si verifica ogni equinozio, rispolveriamo quella che l’etimologia di questa parola. Il termine “equinozio” deriva dalle parole latine ‘‘aequus” (uguale) e “nox” (notte). All’inizio dell’Autunno e della Primavera (22 marzo) si verifica un fenomeno astronomico particolare per cui la durata del giorno e della notte è quasi uguale. Vuol dire che il Sole sorgerà esattamente a est e tramonterà perfettamente a ovest, regalandoci le stesse ore di luce e di buio. Da domani, invece, il Sole tramonterà sempre più verso sud-ovest.
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L’etimologia della parola “Autunno”
La parola “autunno” è generalmente associata all’idea di tramonto, qualcosa che si esaurisce e affievolisce in prossimità della fredda stagione invernale. In realtà, l’etimologia del termine è da ricollegare al verbo latino “augere” (aumentare, arricchire), il cui participio passato è auctus, e alla desinenza -mnus. Insieme, danno così origine al latino autumnus. Rintracciando ancor di più le antiche origini, la radice sanscrita av- o au– esprime l’idea del saziarsi, del godere. Insomma, tutto sembra rimandare ad una stagione ricca di frutti che la natura e il lavoro dell’uomo hanno preparato e che adesso sono pronti ad offrire.