Via i banchi a rotelle dalle scuole. Così ha deciso la regione Veneto. Lo fa sapere l’Assessore all’Istruzione Elena Donazzan, durante un incontro con i sindacati della scuola. L’Assessore ha spiegato che i costosi banchi tanto cari al governo, soprattutto al Ministro Azzolina, non verranno utilizzati in Veneto. Il motivo principale sarebbe dovuto all’insorgere di mal di schiena negli studenti che li utilizzano.
Ecco cosa ha dichiarato l’assessore Donazzan: “Abbiamo tutti convenuto che in questo momento delicatissimo di ripartenza, ci sia bisogno di serenità. Soprattutto per le famiglie interessate. Di informazioni univoche e certe, evitando continue altalene e cambi repentini di rotta, in particolare a livello centrale. Le parole devono essere concrete e utili come lo devono essere i fatti. Bocciamo pertanto interventi assurdi e poco salutari, come lo sono stati i banchi con le rotelle che sono stati ritirati dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti perché erano causa di mal di schiena”.
I banchi a rotelli danno problemi posturali
A sollevare la questione dei banchi a rotelle era stata Daniela Avanzi, segretario dello Snals, Sindacato Autonomo Lavoratori Scuole. La Avanzi aveva lanciato l’allarme riportando che, in particolare nelle scuole medie, i banchi a rotelle avrebbero provocato dei problemi posturali agli alunni.
Forse per il fatto che i bambini sono piccoli per potersi abituare a dei banchi concepiti per gli adulti.
Sembra invece che siano stati tanti i presidi che si sono lamentati della scarsa funzionalità dei banchi in questione. Banchi che invece sono sempre stati difesi a spada tratta dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Denunce pubbliche di malfunzionamento sono arrivate dai presidi di Rossano Veneto, nel Vicentino, di Cadoneghe, nel Padovano, di Rovigo e di Badia Polesine. Tra l’altro, Alfonso D’Ambrosio, il preside della prima scuola di Vò Euganeo che li aveva ricevuti, aveva osato lamentarsene su Facebook, finendo così sotto procedimento disciplinare.
Vita complicata per i banchi a rotelle, dunque. E dire che ne erano stati acquistati 430mila a un costo totale di 119 milioni di euro, circa 280 euro ciascuno, invece dei 100 euro di un banco tradizionale.
Dopo tutto questo denaro speso scopriamo pure che farebbero male alle schiena. Insomma, non c’è sorte per questi banchi. Intanto in Veneto sono finti in magazzino.