Famiglie e possessori di Partita Iva saranno i destinatari nel 2021 di una serie di bonus, così come voluto dal governo Draghi.
Alcuni tra i benefici non richiederanno necessariamente la presentazione dell’ISEE all’Inps (indicatore della situazione economica equivalente).
Il nuovo bonus partite IVA e professionisti introdotto dal decreto Sostegni consiste in un contributo a fondo perduto fino a 150 mila euro per imprese e liberi professionisti.
In sostanza si tratta di un nuovo aiuto economico a sostegno delle aziende e dei professionisti danneggiati dagli effetti dell’emergenza da covid-19. La misura è gestita dall’Agenzia delle Entrate, che ha introdotto delle modifiche per il calcolo del contributo e ha pubblicato le nuove istruzioni per richiedere l’incentivo.
La domanda è telematica e va presentate entro il 28 maggio 2021. Ecco cosa sapere sul bonus partite IVA e professionisti 2021, a chi spetta, i requisiti, come si calcola, il modello di domanda e le guide pdf da scaricare.
BONUS PARTITE IVA E PROFESSIONISTI DECRETO SOSTEGNI
Il decreto-legge 22 marzo 2021. n. 41 ha introdotto un nuovo bonus per aziende e liberi professionisti con fatturato fino a 10 milioni di euro, che hanno subito cali di fatturato a causa degli effetti delle disposizioni nazionali adottate per prevenire il contagio da coronavirus.
I beneficiari ricevono un contributo a fondo perduto, cioè una somma di denaro corrisposta dall’Agenzia delle Entrate, di importo diverso a seconda della diminuzione del fatturato. Il beneficio è escluso da tassazione, sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap. Inoltre non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi. Viene erogato dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente dei beneficiari o mediante credito d’imposta.
A CHI SPETTA
Possono richiedere il bonus 2021 soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, in possesso dei seguenti requisiti:
- essere residenti o stabiliti in Italia;
- non aver cessato la partita IVA prima del 23 marzo 2021;
- aver avviato l’attività prima del 24 marzo 2021;
- aver conseguito, nell’anno 2019, un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 10 milioni di euro. Per persone fisiche, società semplici e enti non commerciali titolari di reddito agrario e attività agricole connesse (per esempio, agriturismi, allevamento e simili) si fa riferimento all’ammontare del volume d’affari risultante dal modello dii dichiarazione IVA 2020 (per l’anno2019), o all’ammontare complessivo del fatturato e dei corrispettivi del 2019 per coloro che non sono tenuti a presentarla;
- aver subito un calo di fatturato pari almeno al 30% nel 2020 rispetto al 2019, calcolato sulla media mensile, o aver attivato la partita IVA partire dal 1° gennaio 2019.
Il beneficio spetta anche agli eredi che proseguono l’attività di persone fisiche decedute, fermi restando i requisiti.
SOGGETTI ESCLUSI
Non hanno diritto all’agevolazione i soggetti che:
- hanno attivato la partita IVA successivamente al 23 marzo 2021, ad eccezione degli eredi che l’hanno attivata successivamente per proseguire l’attività economica;
- hanno cessato l’attività alla data del 23 marzo 2021;
- rientrano tra gli enti pubblici di cui all’art. 74 del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi);
- rientrano tra gli intermediari finanziari e le società di partecipazione di cui all’art. 162-bis del Tuir.
IMPORTO
Il bonus imprese e professionisti ha un importo variabile in base al calo di fatturato subito dai beneficiari e non può superare i 150.000 euro. Inoltre ha una soglia minima che non piò essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
CALCOLO DEL CONTRIBUTO
L’importo del contributo economico è calcolato confrontando la media mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e del 2019. L’ammonotare del beneficio è determinata applicando le seguenti percentuali alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019, basate sui ricavi e compensi 2019:
- 60% – se i ricavi e i compensi non superano la soglia di 100 mila euro;
- 50% – se ricavi e compensi sono compresi tra 100 mila e 400 mila euro;
- 40% – per ricavi e compensi tra 400 mila euro e 1 milione di euro ;
- 30% – per ricavi e compensi tra 1 milione e 5 milioni di euro;
- 20% – se ricavi e compensi superano la soglia di 5 milioni fino a 10 milioni di euro.
COME FARE DOMANDA
Per richiedere il contributo a fondo perduto occorre presentare l’apposito MODELLO (Pdf) di domanda bonus partite IVA e professionisti online, a partire dal 30 marzo 2021 e fino al 28 maggio 2021. Le domande vanno compilate e inoltrate esclusivamente in via telematica, seguendo le indicazioni contenute nella GUIDA OPERATIVA (Pdf), in una delle seguenti modalità:
- tramite i canali telematici dell’Ageniza delle Entrate, nello specifico il canale telematico Entratel/Fisconline attraverso cui sono trasmesse le dichiarazioni dei redditi;
- mediante la piattaforma web Sogei, raggiungibile del portale Fatture e Corrispettivi, nella sezione Contributo a fondoperduto.
Entrambi i canali sono raggiungibili dal portale web dell’Agenzia Entrate. Per accedere alla procedura occorrre utilizzare le credenziali SPID (Sistema Pubblico dell’Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure Entratel. Per predisporre e trasmettere l’istanza, il soggetto richiedente può avvalersi anche di un intermediario.
ESITO DELLE ISTANZE
L’esito finale di elaborazione delle domande è esposto tempestivamente e consultabile seguendo il link Consultazione esito nella sezione Contributo a fondo perduto del portale Fatture e Corrispettivi. Nel caso di scarto dell’istanza, i richiedenti possono trasmettere una nuova domanda entro e non oltre il 28 maggio 2021.
PAGAMENTO BONUS PARTITE IVA E PROFESSIONISTI
Come viene pagato il bonus partite IVA e professionisti? L’Agenzia delle Entrate eroga l’intero contributo in una delle seguenti modalità, a scelta del beneficiario:
- mediante bonifico sul conto corrente intestato (o cointestato) al richiedente;
- tramite attribuzione di credito d’imposta da utilizzare in compensazione (modello F24).
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’AVVISO del 24 marzo 2021, la modalità di erogazione va indicata nella domanda e può essere modificata solamente fino al momento del riconoscimento del contributo, il cui esito si può verificare nell’area riservata del portale web Fatture e Corrispettivi, nella sezione Contributo a fondo perduto – Consultazione esito. Una volta che il contributo a fondo perduto è stato riconosciuto non è più possibile modificare la scelta.
Nei giorni scorsi le partite Iva: “Pochi ristori, ora riapriamo”
Ma qual è l’entità del problema? Secondo un recente rapporto diffuso da Confprofessioni, nel 2020 hanno chiuso i battenti almeno 30mila attività nel macro-settore comprendente commercio, finanza e immobiliare. Altri 15mila dell’area tecnica hanno dovuto arrendersi di fronte alla difficoltà. In totale quasi 50mila, nonostante i (pochi) ristori. Certo, a bilanciare parzialmente le chiusure delle Partite iva, c’è il comparto delle attività scientifiche, che in tempi di pandemia ha addirittura visto una crescita del 9%.
Ma non è sufficiente, perché un dato resta scolpito: dal 2018 al 2020 sono andati in fumo in totale 20mila attività professionali, considerando sia professionisti che lavoratori freelance.
Il motivo è evidente: nel corso della prima ondata, il 50% dei lavoratori autonomi è rimasto totalmente fermo. Basti pensare a chi lavora come interprete, al mondo della fieristica e più in generale nel turismo. A maggio dello scorso anno, per le misure previste dal Conte 2. Sono state accolte quasi quattro milioni di richieste di sussidi presentate dai possibili beneficiari. E in alcuni casi ci sono delle “beffe di settore”:
su 430mila richieste inoltrate all’Inps dagli stagionali e lavoratori del turismo ne sono state accolte 177mila, il 42% del totale. Quasi il 60% è rimasto a bocca asciutta e tasche vuote.
Sul punto c’è sul tavolo un’analisi essenziale: “Bisogna ricordare, che non tutte le Partite iva sono nella stessa condizione. Alcune, per via di riferimenti sbagliati ai codici Ateco, sono state escluse dai ristori e per tutto il 2020 hanno potuto usufruire solo dei bonus di marzo, aprile e maggio, nel migliore dei casi quindi di 2.200 euro”. Afferma la presidente del Coordinamento libere associazioni professionali (Colap), Emiliana Alessandrucci.
“Bisogna pensare – aggiunge la numero uno del Colap – a un trattamento diverso verso chi ha già ricevuto ristori pubblici e chi invece ne è stato privato. Per questi ultimi, mantenendo gli stessi criteri di calcolo, proponiamo di raddoppiare l’importo che riceveranno”.
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