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Borse di studio. Gli Umori del CSMS e di Udu Palermo


Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato ricevuto dal Comitato di mobilitazione studentesca "Idonei allo Studio" che replica alle dichiarazioni dell'assessore Regionale Roberto Lagalla e dell'UDU Palermo

Il Comitato di mobilitazione studentesca Idonei allo Studio risponde al comunicato stampa dell’Assessore Regionale alla Formazione Roberto Lagalla del 4 Maggio 2020 – diffuso tramite l’ufficio stampa dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Palermo

L’Assessore Lagalla rivendica di aver mantenuto l’impegno di garantire l’erogazione dei benefici agli idonei borse di studio Ersu di Palermo: << Il governo Musumeci – interviene l’assessore Roberto Lagalla – nei giorni della protesta studentesca, durante la quale erano stati richiesti maggiori servizi abitativi e copertura totale delle borse di studio, aveva preso un impegno che oggi viene mantenuto, anche in coerenza con le previsioni della legge sul diritto allo studio e a dispetto di quanti, per protagonismo o rancore politico-istituzionale, avevano soffiato sul fuoco dello scetticismo e della superficialità di giudizio». L’Assessore parla di “Impegno mantenuto” con gli studenti che avevano avviato all’alba di quest’anno accademico una protesta, ma gli studenti non ci stanno: << L’impegno non è affatto mantenuto. Ci aspettavamo uno stanziamento finanziario da parte del Governo regionale per erogare agli idonei di borse di studio Ersu – parliamo di oltre 5000 studenti – il contributo economico che gli spetta di diritto e per il quale hanno atteso già moltissimo.>> afferma Stefania Agate, studentessa idonea non assegnataria di borsa di studio e membro del comitato, << invece gli studenti e le studentesse che riceveranno la borsa di studio, seppur con sette mesi di ritardo, sono solo 1056. Queste borse di studio verranno pagate con la dotazione finanziaria già posseduta dall’ente, per un valore di 2.2 milioni di euro. I restanti 4279 idonei non assegnatari riceveranno un contributo di 400 euro, meno di un sesto della cifra che gli spetterebbe, pagati con i 1.8 milioni di euro derivanti da economie interne all’ente. Il Governo regionale non ci ha messo nemmeno un euro. Ci sentiamo presi in giro.>>, conclude la studentessa. 

Tra le voci degli studenti quella di Claudio Rallo, Studente Unipa: << Dichiarazioni che ci lasciano sbigottiti sia per i toni che per le modalità adottate dall’Assessore, che continua a gonfiarsi il petto per meriti fittizi, in quanto la quota degli studenti beneficiari a palermo rimane sotto il 60%, una quota nettamente inferiore alle aspettative nostre e della popolazione studentesca, soprattutto se paragonata ad altre realtà universitarie siciliane, come ad esempio Catania, dove si è raggiunto il 100%.>>. 

<< Avere una borsa di studio che ti permetta di comprare un pc, se sei uno studente universitario, non è affatto un capriccio al quale si può rinunciare, ma una dotazione indispensabile per il prosieguo degli studi. Mai come in questo periodo di pandemia Covid-19 l’aver ottenuto o meno la borsa di studio può risultare un discrimine tra la possibilità di frequentare o di non frequentare i corsi>> sottolinea Youssef Amraoui, studente del Comitato. <<In tempi di crisi si prendono provvedimenti straordinari. Questa dovrebbe essere la norma, ma per gli studenti dell’Università degli Studi di Palermo persino un riconoscimento “ordinario” dei propri diritti è difficile da raggiungere. Non è il tempo di proclamare vittorie incompiute. Invitiamo quindi l’Assessore a mettersi all’opera per coprire il cento per cento degli idonei borse di studio. Siamo quasi a fine anno accademico, abbiamo già aspettato molto tempo. La misura è colma.>> così Amraoui si rivolge all’Assessore Regionale Roberto Lagalla invitandolo a dotare l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Palermo dei fondi necessari per riconoscere le Borse di Studio ai borsisti che hanno maturato già da ottobre scorso il diritto al beneficio.

Al’UDU Palermo, invece si definiscono: “Soddisfatti ma non troppo”

Come UDU Palermo-Unione degli Universitari non possiamo che ritenerci solo parzialmente soddisfatti dalle misure adottate dalla Regione Siciliana. Siamo sicuramente contenti nell’apprendere che a seguito del nostro comunicato stampa ripreso dall’Assessore Lagalla stesso, in cui chiedevamo delle misure di sostegno anche per gli universitari e non solo per gli studenti delle superiori, e della nostra proposta inviata alla Regione Sicilia si sia mosso qualcosa: borse di studio in aumento e un minimo di sussidio a tutti gli studenti e le studentesse idonee di borsa di studio. Tuttavia non possiamo non notare che il risultato della manovra non è che una parziale risposta alle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse.

“La nostra più grande perplessità-dichiara Matteo Norcia, Coordinatore dell’UDU Palermo- è quella relativa alla mancata copertura delle borse di studio per tutti gli idonei non beneficiari, che avevamo fortemente richiesto e che la regione avrebbe dovuto prevedere per dare un segnale forte di vicinanza nei confronti delle studentesse e degli studenti in difficoltà. In particolare l’Ateneo di Palermo versa in una condizione critica: solo il 60% degli idonei sta vedendo riconosciuto il suo diritto ad avere una borsa di studio. Ancora una volta la Regione Siciliana ha perso una grande occasione per dimostrare piena consapevolezza della difficoltà in cui ci troviamo come studenti. Non basteranno sicuramente, infatti, i contributi aggiuntivi di 400 euro che ha previsto di fornire l’ERSU di Palermo nel fornire un aiuto concreto alle famiglie e il rischio più grande al quale potremmo andare in contro è quello di un aumento delle percentuali di dispersione a causa dell’emergenza.” 

I contributi previsti dalla regione sono stati diversi, e allo scorrimento delle graduatorie per gli idonei non beneficiari si affiancano gli 800 euro di sussidio straordinario previsto per tutte le studentesse e gli studenti non richiedenti o respinti dalla partecipazione del Bando 2019/2020 per le Borse di studio e un contributo di 500 euro per gli studenti fuori sede stanziali. 

“Anche in merito a questi contributi però -continua Norcia- ci sono diverse criticità: ad oggi vengono nettamente esclusi dal contributo di sostegno per la copertura delle spese di locazione tutte quelle studentesse e studenti che per diversi motivi, dai mancati requisiti di merito o di reddito (a volte con tassi differenziali molto bassi) non hanno potuto partecipare ai bandi di concorso dell’ERSU ma che comunque si trovano oggi in condizioni di difficoltà, viste le feroci ricadute che l’emergenza ha avuto sul tessuto produttivo regionale e quindi anche sul mercato del lavoro provocando licenziamenti e casse integrazione in profondo ritardo. Ulteriore controversia rimane quella della reale copertura finanziaria dei fondi previsti dal Governo Regionale, che dovrebbero essere finanziati con i cosiddetti fondi POC, fondi statali che devono comunque essere utilizzati nel rispetto dei vincoli e delle procedure di destinazione europee e che quindi non sono ancora certi.”

Per diritto di cronaca diamo spazio a tutti. Ci riserviamo una nostra riflessione personale in un prossimo articolo

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