C’è stato un calo nelle iscrizioni ai test di Medicina ed Architettura, ma a mio parere non per le date anticipate ma perché, in generale, ci sarà un calo nelle iscrizioni all’università.
Sostengo questa, ahimè, dolorosa tesi perché è in stretto collegamento con l’abbandono scolastico che si fa sempre più drammatico in tutta Italia anche nelle famiglie del ceto medio alto.
È una triste realtà che non possiamo disconoscere. Ne parlo perché conosco diverse situazioni come queste.
Inoltre, tra le famiglie si sta instaurando la convinzione, alimentata dalla politica di chi ci ha governato e ci governa, che si trova lavoro più facilmente se si frequentano e si prendono titoli privati. Infatti alla Cattolica, alla Luiss e alla Bocconi ad aprile c’è stato un boom di iscrizioni per i test di ammissione.
Valutiamo quindi i dati concretamente. Non è la data di anticipo dei test ma l’abbandono delle istituzioni pubbliche statali.
Parliamo della situazione degli studenti di Lingue (di uno degli unici cdl magistrale presenti), degli studenti che come me sono fuori sede e si devono sentir rimproverare la mancata frequenza quando a)il cdl non prevede la frequenza obbligatoria e certi prof. già ti mettono sul naso perchè non ti vedono a lezione b)l’organizzazione pessima! Non esistono dei laboratori di ascolto, l’unica possibilità di approccio con la lingua è data dai lettori, che per certi versi (non tutti ecco), sottolineano l’ignoranza degli studenti, perchè loro ovviamente dopo anni di Italia, conoscono perfettamente la nostra lingua (ironia) e noi saremo i perpetui ignoranti delle lingue straniere. La disponibilità dei prof. nel rispondere alle email o semplicemente nel dare delle minime info è direttamente proporzionale al loro malumore, ivi per cui per sconosciute ragioni ci si sentirà urlare in faccia offese linguisticamente immotivate. Non parliamo poi del fatto che ci si ritrovi con un presidente di corso di laurea che ha dei seri problemi ad adempire il ruolo da burocrate che gli spetti. Continui rimandi tra segreteria didattica e dipartimento perchè magari esistono attriti personali, che gli studenti non conoscono e giustamente ne devono pagare le cause. Gli appelli: parliamo del fatto che gli appelli si accavallano quasi sempre c)parliamo del fatto che un esame scritto di lingua debba essere ripetuto dalle 2 alle 5 volte come minimo, semplicemente perchè si proviene da un cdl triennale ad indirizzo linguistico differente e il pregiudizio sulla mancata preparazione dello studente, precede la sua figura stessa d)devo ancora continuare? perchè altrimenti il mio commento si trasformerebbe in un piagnisteo! E poi ci chiediamo perchè i titoli privati ci possano facilitare la vita???? Certe condizioni di unipa sono disumane a prescindere!
Per l’appunto:mi sono immatricolata nel gennaio 2012 all’apertura straordinaria del bando d’accesso e unipa m’ha fatto pagare le tasse per l’intero anno, quando in segreteria con “tanto di garbo” dopo aver depositato in banca la cifra per l’intero anno, mi fu detto che avrei potuto sostenere gli esami a partire dal semestre successivo in poi. Pagare un anno intero, per avere in mezzo semestre la possibilità di bocciare gli esami scritti sempre ripeto per pregiudizio. Punto e)parliamo dei criteri di valutazione dei prof. incommensuratamente dediti ai misteri della fede!
L’unica cosa che posso dire di fronte a questo piagnisteo, come lei stessa lo definisce, è che mi scuso io per i miei colleghi che non rispondono alle mail, non rispettano gli esami, non fanno in sostanza il loro dovere come dovrebbero. Ma non tutti per fortuna sono così e voi avete tutti gli strumenti per valutare e denunciare anonimamente storture simili. Sui laboratori lei sapra quanto l’università statale è stata penalizzata dal MIUR in questi ultimi anni dal punto di vista dei fondi di funzionamento ordinario e le difficoltà finanziarie nelle quali l’ateneo si è venuto a trovare, per cui non nego che le difficoltà organizzative di questo genere sono causate da questa situazione di ristrettezza economica.
Pregiudizio non credo ce ne sia in coloro che come me fanno questo mestiere, almeno nella maggioranza. E ripeto, qualora ci dovesse essere, va denunciato, anche attraverso i vostri rappresentanti negli organi collegiali con i quali, scusatemi ma posso dirlo facendo parte del CdA, non mi pare siate molto coordinati, vedi il Consiglio degli Studenti che non funziona.
Per migliorare il nostro ateneo dobbiamo collaborare tutti, criticando, agendo e proponendo da parte soprattutto di chi ne è parte in causa, ovvero gli studenti prima di tutti, soluzioni da condividere.
Signori il problema è che la stessa situazione si ha in diverse facoltà dell’università di Palermo. Io sono un ragazzo della facoltà di Economia e tutte le volte che vado in ateneo mi rendo conto del perchè la facoltà di economia è una delle ultime, se non l’ultima in Italia. In tutto l’anno ho frequentato per intero solamente 3 lezioni su 8 perchè io come moltissimi altri miei colleghi ci rendevamo conto che l’utilità di queste era pari a 0! Se a questo aggiungiamo, la pessima organizzazione della facoltà, il cui esempio lampante è la pubblicazione delle date degli appelli di esame 2 settimane prima l’inizio della sessione d’esame stessa, fate voi. Se avessi la possibilità e disponibilità economica non ci penserei 2 volte ad aggiungermi a tutte quelle persone che hanno scelto e scelgono le università private. L’università deve cambiare e per cambiare in meglio dovrebbero essere mandati via tutti i dirigenti e professori incompetenti.
Il livello delle pubbliche al nord è imparagonabile a Palermo. Purtroppo qualunque cosa, o quasi, è meglio di Palermo. Ho preso la laurea triennale alla facoltà di lettere in un caos incredibile, con corsi mai partiti, tirocini bloccati, esami continuamente rimandati, informazioni burocratiche “scortesi”, confuse e praticamente inesistenti. Per chi frequenta questo ateneo penso di non dire nulla di nuovo. Adesso mi sono trasferita al nord per la magistrale, è una pubblica ma il livello è completamente un altro. Purtroppo siamo tanto ma tanto indietro qui a Palermo.