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Canale di Suez, liberata (parzialmente) la nave Ever Given


L’Ever Given, la gigantesca portacontainer bloccata da martedì scorso nel Canale di Suez, è stata parzialmente liberata ed è quasi pronta a ripercorrere il suo corso di navigazione.

Il gigante Ever Given, lungo quasi 400 metri, ha finalmente iniziato a muoversi ed è quasi interamente tornato in posizione. “Il portacontainer è di nuovo libero” si legge in un tweet del fornitore di servizio di spedizione Inchcape Shipping. “La poppa – ha aggiunto – si è mossa a 102 metri dalla sponda“, allontanandosi così dalla riva occidentale del Canale di Suez.

Ever Given: le operazioni per liberare la nave

Le operazioni per liberare la Ever Given sono terminate questa mattina all’alba. Complice l’alta marea, la nave è stata rimessa quasi interamente a galla grazie all’aiuto di alcuni rimorchiatori giganti, tra cui l’italiano “Carlo Magno”. Ma l’operazione non è ancora del tutto completata. Infatti, le ulteriori manovre di risalita della nave riprenderanno quando il livello dell’acqua aumenterà nuovamente (raggiungendo il massimo di due metri), così da poter centrare l’Even Given nella sua giusta direzione. Una volta completamente a galla, la portacontainer raggiungerà poi una zona più ampia del Canale dove verrà sottoposta a dei controlli tecnici.


Leggi anche: Canale di Suez, il mistero della rotta a forma di pene della nave che ha bloccato tutto


Tempi sulla riapertura del Canale di Suez

Non si sa ancora quando Canale di Suez verrà ufficialmente riaperto al traffico marittimo. Secondo l’Autorità che gestisce il Canale, la Suez Canal Authority, sono circa 400 le navi bloccate. Tra queste, 25 petroliere la cui presenza comporta un grosso danno all’economia egiziana (si parla circa di 13-14 milioni di dollari in meno ogni giorno). Il presidente della SCA, il tenente Rabie, ha dichiarato che, una volta sbloccata del tutto la situazione, ci vorranno circa tre giorni e mezzo” per un ritorno al normale traffico marittimo. Ma in ogni caso, le conseguenze sugli scambi globali potrebbero perdurare per settimane o mesi. Infatti, i ritardi e i cambi di rotta, avvenuti prontamente per il blocco del Canale, non potranno che causare inevitabilmente degli effetti a catena su altre navi e attrezzature vuote.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.