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Cane fedele aspetta per giorni il suo padrone fuori dall’ospedale (VIDEO)


L’amore incontrastato che lega un cane al suo padrone. Da giorni Boncuk, il cane protagonista di questa buffa storia che sta facendo il giro del mondo, aspettava il suo padrone dalla porta d’ingresso dell’ospedale di Trebisonda, in Turchia.

Il suo propietario, infatti, da circa una settimana si trovava ricoverato a causa di un’embolia cerebrale. E ogni giorno (circa una decina), passato nella struttura ospiedaliera, era condensato dall’arrivo di Boncuk -in inglese significa perlina- e il suo manto bianchissimo. Il cane per fare sentire la sua vicinanza faceva di tutto: dall’abbaiare fino al mettersi di peso davanti l’entrata dell’ospedale. Lo scopo era rincrociare lo sguardo con il signor Senturk.

L’insistenza del cane Boncuk

Cemal Senturk, il proprietario di Boncuk era ricoverato dallo scorso 14 gennaio. In quel primo giorno di transito tra casa e struttura ospedialiera, il cane aveva seguito l’ambulanza fino all’ingresso, una sorta di congiunto a tutti gli effetti. La figlia di Cemal ha raccontato ai microfoni del The Guardian e del The Thelegraph di aver riportato Boncuk a casa un sacco di volte, ma lui puntualmente finiva per tornare all’ospedale. Le guardie di sicurezza della struttura hanno raccontato che il cane si presentava tutte le mattina alle 9 e nessuno aveva il coraggio di mandarlo via.

L’incontro tra cane e padrone

Lo scorso 20 gennaio Cemal è completamente guarito ed è stato dimesso, così i due amici si sono potuti ritrovare, finalmente a casa dopo un periodo piuttosto complicato e travagliato. L’incontro è emozionante. Lui con sedia rotelle e il suo cane bianco e scodinzolante che va a fargli festa.

Il video che ritrae tutto l’affetto dell’animale per il suo proprietario è diventato virale in poco tempo. Ora che il padrone è completamente guarito, la pazienza di Boncuk è stata finalmente premiata e i due possono ritornare felicemente insieme a casa.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”