Ottieni l’esonero del Canone Rai e dimenticati finalmente questa tassa, il procedimento è del tutto legale.
Il canone Rai, una tassa che molti italiani trovano gravosa e spesso evasa, è stata una questione dibattuta per anni. Dal 2016, chiunque possieda un televisore è tenuto a pagare una quota integrata nella bolletta elettrica, introdotta dal governo per contrastare l’evasione.
Le proteste dei contribuenti, tuttavia, hanno avuto un impatto: dal 2024, il canone Rai è stato ridotto da 90 a 70 euro all’anno, alleggerendo così l’onere nella bolletta. Nonostante la riduzione, molti continuano a esprimere il desiderio di non pagare questo tributo, in quanto non fruiscono dei servizi Rai. In realtà, il canone funziona come una tassa statale ordinaria.
I fondi raccolti tramite il canone Rai vengono destinati al bilancio dello Stato e utilizzati per migliorare il servizio televisivo pubblico, non solo per i canali statali ma per l’intero sistema televisivo. Nonostante sia difficile evitare questa tassa, alcuni cittadini, rispettando certi criteri di reddito, possono legalmente richiederne l’esenzione.
Canone Rai: L’esonero per scaglioni di ISEE
L’esonero dal canone non è riservato solo a chi non possiede una televisione. Anche membri delle Forze Armate, sia italiani che appartenenti alle forze NATO, diplomatici, consoli operanti in Italia e rivenditori di elettronica che offrono apparecchi televisivi o dispositivi capaci di ricevere segnali Rai possono ottenere l’esonero per gli apparecchi esposti.
Inoltre, i titolari di uno o più televisori che non superano un reddito ISEE di 8.000 euro possono richiedere l’esenzione. Questa possibilità è estesa anche agli anziani di almeno 75 anni.
Modalità per la richiesta
Sia i giovani sotto i 75 anni che le categorie sopra menzionate possono procedere con la richiesta compilando il modulo disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e seguendo le istruzioni per l’invio telematico.
Anche chi non possiede una televisione può fare domanda di esenzione, attraverso una procedura online sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
È fondamentale prestare attenzione alle scadenze: le domande inviate tra il primo febbraio e la fine di giugno saranno considerate per l’esenzione nella seconda metà dell’anno successivo.