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“Capo Gallo è inquinato, anzi no”, si va verso la revoca del divieto di balneazione


In 5 giorni si è passati da una situazione di inquinamento instabile ad una totale normalità dei parametri di Escherichia Coli, ovvero un batterio fecale. Adesso la zona di Capo Gallo, tra la Torre di Mondello e il Motomar, dovrebbe ritornare balneabile, secondo le ultime parole del Comune di Palermo e dai dati in supporto dell’Asp.

Sarà un provvodimento a controbattere un provvedimento nel giro di pochi giorni. Di certo un sospiro di sollievo per tutti coloro che balneano con regolarità la zona marittima. “Le ulteriori analisi microbiologiche hanno fornito ai tecnici un responso positivo. Il prelievo dell’azzurro mare questa volta ha fornito dati rassicuranti e dato il via libera alla balneazione“, fanno sapere dall’Asp.


Leggi anche: Un’estate al mare ma non a Capo Gallo, c’è il divieto di balneazione: “Mare inquinato”


Capo Gallo è inquinato, anzi no”: Asp e Comune prendono al decisione

Il primo esame dell’Asp effettuato e che verificava l’eccesso di batteri fecali nelle acque è avvenuto a fine maggio: dando esito positivo. Il divieto di balneazione il Comune di Palermo però l’ha previsto solo qualche giorno fa, a giugno, ad un mese dal primo report dell’azienda sanitaria. E proprio in quegli attimi l’Asp ha effettuato un’altra analisi delle acque, sempre a Capo Gallo, e questa volta ha dato esito negativo sul tema dell’inquinamento.

Quindi secondo il report sanitario e biologico in meno di un mese la situazione nel mare di Capo Gallo è cambiata: da mare ricco di batteri fecali a spiaggia priva di tale elemento e non inquinata. In merito al cambiamento repentino fanno sapere dal Comune di Palermo: “Se adesso i valori sono rientrati nella norma – ipotizza l’assessore Toni Sala – evidentemente qualcuno ha scaricato a mare e ora non scarica più. Chiederò alla polizia municipale di indagare“.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”