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“Cara Unipa, so che non mi vuoi”… RUM: CLICCHI E VINCI…L’IMMATRICOLAZIONE! 


Come la maggior parte degli studenti sanno, in questi giorni a UNIPA si è svolto il click-day. Cosa è? È una procedura, che per un periodo di tempo stabilito da un ente, permette di presentare online una domanda, in questo caso proprio quella di immatricolazione. 

Non tiene conto della preparazione degli aspiranti universitari, infatti l’unico criterio che segue è quello della velocità. Eh si, più sei veloce a “cliccare” più speranze hai di frequentare la facoltà che hai sempre desiderato. Altrimenti? Ti arrangi. C’è il prossimo anno. 

In quanto rappresentanti dell’associazione R.U.M- Rete Universitaria Mediterranea, in quanto studenti , in quanto colleghi, ma soprattutto in quanto ragazzi con un sogno anche noi non potevamo non immedesimarci nelle parole di questo ragazzo che, dopo aver scoperto di essere arrivato 749esimo dopo soli 7 minuti dall’avvio della procedura, così scrive: 

“Cara Unipa, so che non mi vuoi… 

Qualche giorno fa si sono svolti i “click day” per accedere ad alcuni corsi di laurea. È stato inevitabile che qualcuno venisse tagliato fuori, una selezione viene sempre fatta. Trovo però agghiacciante questa modalità, priva di meritocrazia e di criterio. Anzi, un criterio esiste: il più veloce si “aggiudica” l’immatricolazione. 

Come se l’iscrizione all’università fosse un gioco, dove chi vince si aggiudica il proprio futuro, chi perde “sarà più fortunato” il prossimo anno. Dopo appena 65 secondi i cento posti erano stati già occupati, e io ero fuori. Non sono stato abbastanza veloce. 

Ecco, vedi, cara Unipa lo studio non è un gioco. Lo studio è dedizione, è impegno, passione e costanza. Mi dispiace che proprio tu ci trasmetti un messaggio così profondamente sbagliato. Mi dispiace allontanarmi verso un altro ateneo più lontano dal mio paese, dalla mia regione e dalla mia famiglia, che pur di assicurarmi un futuro migliore si sacrifica per sostenere le spese che per un fuori sede sono obbligatorie. Mi dispiace cara Unipa, ma io ho sempre sognato un mestiere, e con gli anni ho studiato tanto per quel famoso test d’ingresso, test che seleziona studenti esattamente come il “click day” ma in modo più meritocratico senza fare finta che sia un gioco, anche perché un gioco non è.” 

Walid Zouine. 

Crediamo non servano parole perchè tutto quello che si può dire è stato già detto, e siamo stanchi di subire esperimenti ogni anno. Si, esperimenti. Perché ogni anno assistiamo ad una sempre più fallimentare procedura di immatricolazione, ideata non si sa da chi. Con il futuro dei ragazzi non si scherza, con il nostro futuro non si sperimenta. 

Ci auguriamo che “da grandi”, almeno noi, non dimenticheremo cosa significa avere vent’anni e avere dei sogni. 

Speranzosi che questo sia l’ultimo anno in cui si assiste a questo poco intelligente, irrispettoso inutile giochetto. 

Carmelo Di Pane 

Presidente dell’associazione studentesca R.U.M- Rete Universitaria Mediterranea 

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