Zona Rossa. Sicilia – Diffuso stamattina un messaggio vocale del dirigente della Regione Mario La Rocca, ed è subito caos. Il vocale incriminato è stato inviato da La Rocca in chat ai manager delle Asp delle ASP siciliane.
Il vocale Whatsapp incriminato
Qui l’audio originale diffuso dal quotidiano La Sicilia, tramite il suo sito web:
“Caricate i dati o la Sicilia diventa Zona Rossa”. E’ questo l’invito dai toni forti che La Rocca fa in chat ai manager. Un invito che ha scatenato reazioni forti e opposte da pi parti e che ha fatto nascere anche interpretazioni clomplottiste da un lato e dall’altro.
C’è chi ci legge una spinta a forzare i dati, chi un complotto per far diventare la Sicilia zona rossa. Insomma, scoppia il caos. E visto che siamo messi bene, ne avevamo proprio bisogno di questa ulteriore polemica che infiammerà i media regionali e nazionali nei prossimi giorni.
Le reazioni
Il primo attacco, violento, arriva da Claudio Fava, Presidente dell’antimafia regionale “I siciliani hanno il diritto di sapere quanti sono i posti letto realmente disponibili nelle strutture sanitarie dell’isola.
Alle ricognizioni effettuate dai sindacati, dalle quali emerge il sostanziale scostamento tra i posti indicati sulla carta e quelli realmente operativi, si aggiunge oggi la notizia di pressanti e pesanti sollecitazioni dell’assessorato regionale verso le strutture sanitarie a “caricare” i dati sui posti letto.
Una sollecitazione brutale, stando alle parole del dirigente regionale La Rocca, diffuse dal giornale “La Sicilia”: “Non sento cazzi! Perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto in terapia intensiva e decideranno in quale fascia la Sicilia risiede!”
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“Che vuol dire?- continua Fava- Che occorreva caricare sul sistema di tracciamento nazionale anche posti letto che non esistono? Che bisognava dare per operativi anche quelli ancora sforniti del personale medico necessario ad una terapia intensiva? Stiamo alterando la realtà per evitare di finire in zona rossa? E tutto questo sulla pelle dei siciliani?
Chiediamo al ministero di inviare i propri ispettori in Sicilia per verificare quale sia la reale fotografia sulla capacità di tenuta del nostro sistema sanitario.
È inammissibile pensare che la salute dei siciliani sia stata oggetto di menzogne e di baratti, come purtroppo ci confermano non solo le denunzie del sindacato dei medici ma anche i gravi casi che stanno emergendo ovunque di reparti ancora non attivati, da Barcellona Pozzo di Gotto dove i macchinari giacciono inutilizzati in una magazzino, a Petralia dove il raggiungimento degli obiettivi dichiarati non sarà possibile prima di diverse settimane, o al Policlinico di Messina da cui giungono notizie allarmanti e verificate che contraddicono le rassicurazioni dell’assessore Razza”.
Ma non è questa l’unica interpretazione data al vocale di La Rocca. Secondo alcuni, il gioco sarebbe un altro. I posti letto aggiuntivi attivati nelle ultime settimane non sarebbero stati caricati nella piattaforma e per questo la valutazione ministeriale dei posti siciliani sarebbe più bassa del dovuto. Una sorta di gioco al massacro di natura ‘politica’ sulle spalle dei siciliani.
La dichiarazione ufficiale del Dirigente Mario La Rocca
Su tutti arriva la dichiarazione ufficiale di Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana e protagonista indiscusso della vicenda.
“Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos (l’altra piattaforma ufficiale di Protezione civile) della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili.- afferma la Rocca- Una diversa azione costituirebbe reato.
Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione”.
Il dirigente fa riferimento alla sua chat su Whatsapp con i vertici di ospedali e Asp, pubblicata oggi dal quotidiano La Sicilia.
Nel vocale diffuso La Rocca affermava anche che “non è accettabile che noi si subisca ulteriori restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari. Sono a casa, da tre settimane col Covid, ed è da tre settimane che vi prego di aprire posti”.
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L’ennesima polemica, nel bel mezzo di questa emergenza sanitaria che ci sta sfiancando e che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario siciliano.
Al netto delle opinioni e delle interpretazioni varie, noi crediamo sia comunque inaccettabile che qualcuno possa pensare di fare sciacallaggio su una situazione così drammatica. Qualcuno purtroppo ha sempre bisogno di puntare il dito contro qualcun altro.
A noi oggi non interessano le valutazioni politiche e non ci importa di dare ragione a questo o a quel personaggio. Vorremmo che tutti si cooperasse per far superare con meno danni possibili, questo tragico periodo alla nostra Regione.
Oggi le polemiche non aiutano. Servono solo ad inasprire gli animi. C’è chi vede Gomplotti ovunque e chi lavora per sopravvivere. Noi ci schieriamo in ogni caso con chi si rimbocca le maniche. Le valutazioni politiche le lasciamo al post emergenza. Adesso dobbiamo vincere tutti assieme la battaglia decisiva contro il Covid.