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Caro affitti, la protesta continua: tendopoli universitarie in otto città


Caro Affitti – Dopo il caso isolato di Ilaria, la studentessa del Politecnico di Milano che martedì 2 maggio ha deciso di piantare la sua tenda in piazza Leonardo da Vinci, la protesta delle tende si è diffusa a macchia d’olio sul territorio italiano. Come fa sapere UDU, sono 8 le città coinvolte.

Ad alimentare il clima di tensione arrivano le dichiarazioni di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, che sposta la questione degli affitti su un piano prettamente politico, associando il problema ai governi di centrosinistra. Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, si dice aperta al dialogo con gli studenti. Già annunciate le nuovissime contromisure per far fronte alla difficile situazione abitativa.

Caro affitti: le dichiarazioni controverse di Valditara

Lo scontro politico infuria, in questi ultimi giorni, sul caro affitti. È stato il ministro dell’Istruzione Valditara a dare una nuova smossa al dibattito con la forte e controversa dichiarazione. Così attacca Valditara in merito alla questione affitti: Io credo che il problema del caro affitti è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra. Queste le sue parole ai microfoni di ‘SkyTg24’. E ancora: “Evidenzio come nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”.

Parole che naturalmente non sono passate inosservate, anzi. Subito è scoppiata la polemica tra le parti. Come riporta ‘La Repubblica’, così Matteo Lepore, sindaco di Bologna: “Il ministro Valditara è disinformato, dovrebbe sapere che il diritto allo studio è una prerogativa del governo e delle Regioni”.

Anche Giuseppe Sala, sindaco di Milano, è intervenuto sulla vicenda chiedendosi, forse retoricamente, se quella di Valditara fosse una battuta o una riflessione: “Se è frutto di una riflessione profonda, credo che con questa affermazione il ministro Valditara illumini il Paese rispetto a quello che lui è. Se è una battuta, rispondo con una battuta: magari è così perché gli studenti hanno più voglia di stare nelle città di centrosinistra che non di centrodestra perché accolgono la loro complessità e le loro problematiche”.

Dario Nardella, fa sapere ‘La Repubblica’, così replica da Firenze: “Non c’è limite alla vergogna”.

Unione degli Universitari: tende in otto città

La mobilitazione contro la crisi abitativa intanto non stenta a fermarsi. L’Unione degli Universitari (UDU), con un comunicato stampa, annuncia per oggi iniziative in otto diverse città universitarie: Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma. Smontate invece le tende a Torino e Cagliari, mentre a Trento arriveranno venerdì.

“Le dichiarazioni del Ministro Valditara”, spiega Camilla Piredda, coordinatrice dell’UDU, “ci hanno fatto molto arrabbiare perché hanno dato il segno di una politica incapace di assumersi le proprie responsabilità. Per questo motivo, oggi non molliamo ma anzi raddoppiamo con manifestazioni in otto città universitarie”.

L’Unione degli Universitari smentisce quindi il ministro Valditara, in quanto la crisi abitativa non dipenderebbe dal colore politico della Giunta Comunale, ma anzitutto dalle politiche statali e regionali attuate negli ultimi anni“Un esempio? I comuni di Pavia e Perugia”, spiega Simone Agutoli dell’UDU, “che sono amministrate da giunte di destra, all’interno di Regioni governate dalla destra. La dichiarazione del Ministro è fuori dal mondo.

Agutoli spiega meglio la situazione: Perugia e Pavia sono città di medie dimensioni con grandi università, nelle quali il canone resta più basso di Milano o Roma, ma ci sono evidenti problemi di carenza degli alloggi. A Pavia, ad esempio, avevamo svolto l’anno scorso un’indagine che aveva mostrato come mancassero centinaia di posti letto, con tantissimi studenti che non riescono a trovare una casa. Dall’altra parte, le residenze universitarie erano ferme da almeno una ventina di anni. Ci eravamo rivolti al Sindaco e al Presidente Fontana, chiedendo un intervento urgente che, ad oggi, non è arrivato. Chiediamo al Governo di non giocare allo scaricabarile ma di assumersi le proprie responsabilità”.

Proprio nella serata di ieri, il sindacato studentesco ha scritto alla ministra Bernini chiedendo la convocazione urgente di un tavolo presso il Ministero dell’Università. L’obiettivo: trovare soluzioni alla crisi abitativa.

Così continua Piredda: “Nella lettera parliamo della situazione degli affitti e delle residenze universitarie. Abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni su come si stanno spendendo le risorse del PNRR, le quali stanno andando a favore di studentati privati. Come si può pensare che uno sconto del 15% sul canone di mercato potrà essere risolutivo? Invece i famosi 400 milioni di euro, ricordati anche oggi dalla Ministra Bernini, sono troppo pochi e congelati da mesi. Se veramente il Next Generation EU deve guardare alle nuove generazioni, vorremmo che queste venissero coinvolte e consultate. Per questo, abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare la crisi abitativa”.

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L’UDU fa quindi sapere di essere al lavoro su un’indagine approfondita per fare luce su come si stiano utilizzando le risorse del PNRR. Il risultato dell’indagine verrà presentato la settimana prossima insieme a un “contro PNRR”, elaborato proprio dal sindacato studentesco, in contrapposizione a quello che si sta attuando.

Bernini: “70mila posti letto in più entro il 2026”

La ministra Bernini non ha fatto attendere la sua risposta sulla questione. Il problema del caro affitti per gli universitari “esiste e da tanto tempo. Il governo sta investendo tantissimo: abbiamo già messo 400 milioni di euro in legge di Bilancio, un miliardo di euro è previsto nel PNRR. Da qui al 2026 dovremmo avere oltre 70mila posti letto in più. Questo è il nostro investimento da fare presto e bene. Abbiamo chiesto anche al Demanio, alle Regioni e ai Comuni di mettere a disposizione per gli studenti degli immobili dismessi”. Questo è quanto detto dalla ministra dell’Università e della Ricerca al ‘Tg1’.

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Bernini: “Daremo gli immobili inutilizzati agli studenti”

Queste sono invece le dichiarazioni della ministra Bernini rilasciate a 24 Mattino su ‘Radio 24’Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti. Continua a spiegare Bernini: “C’è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia. Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane. Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo”.

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